Nel pomeriggio di venerdì 20 maggio un giovane studente della zona di Merano si è ustionato gravemente nella carrozzeria di Maia Bassa in cui stava svolgendo il Percorso per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO, come è stata ridenominata l’alternanza scuola-lavoro). Insieme a lui si è infortunato in modo meno grave anche un altro meccanico dipendente dell’officina. L’ennesimo infortunio potenzialmente mortale in cui viene coinvolto uno studente. Un fatto gravissimo che non può passare sotto silenzio, così come non può continuare a passare sotto silenzio lo stillicidio giornaliero di morti e infortuni sul lavoro, sacrificati sull’altare del profitto.
La scuola sta diventando sempre più lo specchio di una società in cui uomini e donne subiscono passivamente ogni sorta di ingiustizia senza reagire, senza lottare. In tale ottica l’alternanza scuola-lavoro è uno strumento per familiarizzare gli studenti con lo sfruttamento nel mondo del lavoro, in cui l’assenza di misure di sicurezza è la regola. Nel gennaio scorso lo studente friulano Lorenzo Parrelli durante lo stage in un’azienda di Udine, venne colpito alla testa da una putrella di acciaio, morendo sul colpo. Il mese seguente, nelle Marche, lo studente Giuseppe Lenoci è morto in un incidente stradale. Solo in Puglia nel 2019 sono stati 4500 gli infortuni durante l’alternanza scuola-lavoro.
In poche parole già durante la scuola agli studenti viene data la possibilità di sperimentare sulla propria pelle le condizioni che in molti casi troveranno poi una volta ultimati gli studi: diritti calpestati, misure di sicurezza non adeguate, lavoro non pagato, morti e infortuni sul lavoro ecc. Una scuola dove il pensiero critico è messo ai margini e sempre più funzionale al mercato del lavoro in cui gli studenti sono preparati alla sottomissione e all’obbedienza, incapaci di mettere in discussione lo stato delle cose presenti ed un sistema sempre più costruito su guerre, devastazioni ambientali e violenza. A tal proposito vanno ricordati i progetti di alternanza scuola-lavoro avviati da numerosi istituti scolastici nelle caserme dell’Esercito italiano.