Sabato 15 maggio e giovedì 20 maggio a Bolzano si sono svolte due manifestazioni in solidarietà con il popolo palestinese.
Sebbene chiamata con soli due giorni di anticipo sull’onda di rabbia suscitata dall’ennesimo massacro compiuto dall’Esercito israeliano a Gaza, la manifestazione in piazza Walther ha visto una grande partecipazione. Molti sono stati gli interventi al megafono: in italiano, tedesco, inglese e arabo fra cui va segnalato l’intervento di una donna originaria proprio di Gaza e che vive a Bolzano da molti anni.
Negli ultimi 14 anni, si tratta della terza guerra su larga scala condotta da Israele contro la Striscia di Gaza, che ha costato anche stavolta centinaia di morti civili, fra cui molte donne e bambini. Così come nel gennaio 2009 e nell’estate 2014 anche stavolta a Bolzano centinaia di persone hanno manifestato la propria rabbia verso l’ennesima operazione di terrorismo di Stato condotta da Israele nei confronti dei palestinesi.
Sebbene in Italia così come in tutto il mondo vi siano state manifestazioni oceaniche in solidarietà alla Resistenza del popolo palestinese, va rilevata l’evidente volontà politica della RAI e dei mezzi televisivi più diffusi di oscurare e mistificare i contenuti di tale imponente mobilitazione imponendo una narrazione pubblica falsa vergognosamente dettata dalla difesa incondizionata delle politiche dello Stato israeliano.
La propaganda militarista e guerrafondaia che da anni è stata fatta propria dal capitale, dai principali media, dalle industrie belliche (ricordiamo gli immensi affari che ruotano intorno agli scambi commerciali militari fra Israele e Italia ed Europa/USA) e dai suoi rappresentanti politici, si è rivelata più efficace delle bombe stesse nel tentativo di soffocare il diritto alla Resistenza del popolo palestinese e nelle ultime settimane abbiamo assistito come mai in passato al completo rovesciamento della realtà. I principali media, così come tutti i principali partiti del Parlamento italiano (vedi foto in cui tutti, dal PD alla Lega, dai 5 stelle a Fratelli d’Italia manifestano la propria solidarietà agli occupanti israeliani), hanno infatti dipinto Israele come vittima dell’aggressione della Resistenza palestinese. Nessuna parola è stata spesa sul fatto che la Palestina è occupata militarmente da oltre 5 decenni e che è in corso un’operazione di pulizia etnica che prevede l’espulsione dei palestinesi da Cisgiordania e Gerusalemme Est. Oltre a ciò le violenze dei coloni contro la popolazione palestinese e la violenza dei soldati contro chi si trovava sulla spianata delle Moschee non è stata mai menzionata se non per brevi tratti.
Il volantino distribuito durante il presidio in piazza Walther iniziava con una citazione del noto scrittore Alessandro Manzoni, tratta dal suo romanzo più famoso ovvero I promessi sposi: “Gli oppressori e i soverchiatori sono responsabili non solo del male che infliggono agli oppressi e ai soverchiati, ma anche dell’odio che infondono nei loro cuori”. Una frase che ci aiuta a comprendere dove vanno individuato le radici della questione e di come non possa essere accettata nessuna equidistanza, che non significherebbe altro che favorire l’oppressore e cioè chi, nel caso palestinese, promuove politiche di pulizia etnica, guerra e apartheid. Come scrive Samed Ismail: “Il problema è l’occupazione. Tutto il resto è fuorviante”.
A proposito della mobilitazione altoatesina i giornali locali nel peggiore dei casi hanno letteralmente ignorato le manifestazioni (Dolomiten e Tageszeitung) mentre in altri hanno tentato di svuotare e sterilizzare i contenuti delle manifestazioni continuando nel loro compito di rappresentare e raccontare una provincia priva di pensiero critico (Alto Adige e Corriere dell’Alto Adige).
Si conferma ciò che accade sempre nel momento in cui gli oppressi decidono di resistere ad un progetto che prevede il perpetuarsi della loro condizione. Inizia la diffusione di notizie confuse, la storia viene mistificata, le responsabilità dimenticate, ecc. In tutto ciò i media sono appunto più efficaci delle bombe stesse poiché hanno il ruolo di preparare le guerre con assillanti campagne di disumanizzazione del nemico di turno che permette di far accettare con più facilità alla cosiddetta opinione pubblica il massacro di centinaia di persone che hanno la sola colpa di esistere e lottare per vivere in libertà e giustizia.
“Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono”
Malcolm X
Ad ogni modo sono in molti a saper leggere la realtà oltre la propaganda ed il gran numero di giovani presenti in piazza Walther e sui prati del Talvera, molto spesso seconde generazioni di famiglie immigrate da paesi del Nordafrica ma non solo, lo dimostra. E’ confortante vedere che, oltre le banalità e le distorsioni giornalistiche, là fuori un pezzo significativo di società si muove ed esprime la propria rabbia in piazza, lontano dalla miseria virtuale dei social network. La strada da fare per unire le lotte è certamente ancora lunga e difficile, ma da qualche parte bisogna iniziare…