Domenica 3 marzo, dalle ore 14.30 fino alle 17 circa, una manifestazione contro il genocidio del popolo palestinese e contro le frontiere ha attraversato le vie della città di Bolzano. Circa 250 persone hanno scandito slogan e fatto interventi contro i quotidiani massacri compiuti dall’Esercito israeliano nei confronti del popolo palestinese a Gaza e Cisgiordania. Si tratta della 16esima iniziativa fatta in città negli ultimi 5 mesi.
Il prossimo 5 marzo la Corte di Cassazione deciderà se confermare le condanne date in appello ai manifestanti contro il muro antimigranti che le autorità austriache avevano intenzione di costruire al Passo del Brennero nel maggio 2016. Se saranno confermati i circa 130 anni complessivi di condanna dati in appello per alcuni compagni si apriranno le porte del carcere.
Unire la lotta per la libertà del popolo palestinese e la solidarietà per chi rischia anni di carcere per avere lottato contro la costruzione di un muro nel cuore dell’Europa era il minimo da fare. Muri, guerre e filo spinato sono l’emblema del nostro presente. La disumanizzazione fatta negli ultimi anni nei confronti di immigrati e stranieri come “nemico interno” trova nel genocidio di Gaza la sua conseguenza più estrema. Dopo aver attraversato il centro storico, la manifestazione si è conclusa sotto le mura del carcere di via Dante, sui prati del Talvera, dove sono stati fatti altri interventi solidali nei confronti di una parte di umanità dimenticata che vive nel cuore della città.
Di seguito il testo del volantino distribuito durante il corteo:
Mentre viene trasmesso in diretta televisiva l´orrore del genocidio del popolo palestinese, il prossimo 5 marzo la Corte di Cassazione si pronuncerá sulle condanne per la manifestazione contro il muro del Brennero del maggio 2016. Se saranno confermati i 130 anni complessivi inflitti in appello, per alcune decine di compagni/e si apriranno le porte del carcere.
A distanza di otto anni il senso di quella giornata é sempre piú attuale. Guerre, razzismo, frontiere, muri e filo spinato sono l´emblema del nostro presente. Dalla guerra fra NATO e Russia in Ucraina alla Gaza sotto assedio totale in cui la popolazione é alla fame, dai lager della Libia ai morti nel Mediterraneo e al Brennero, le frontiere continuano a determinare la vita o la morte di chi prova a superarle. Se a Gaza e nel resto della Palestina una parte di umanitá considerata “di scarto” é direttamente sterminata, nel resto d´Europa gli immigrati “indesiderabili” senza documenti vengono sfruttati o rinchiusi nei CPR, strutture di detenzione amministrativa, dove spesso trovano la morte.
Oggi come ieri scendiamo in piazza, certi di essere dalla parte giusta della storia, quella degli oppressi e di chi lotta per la propria libertá ed emanicipazione. Con il cuore gonfio di rabbia per il genocidio in corso in Palestina, con il cuore pieno di amore per tutti i compagni che nel 2016 hanno messo in gioco la propria libertá per rompere l´indifferenza e l´apatia con cui troppo spesso vengono accettati i peggiori crimini compiuti dal potere.
Con il cuore a Gaza ed agli oltre 9000 prigionieri palestinesi vessati nelle carceri israeliane.
Chi lotta non é mai solo. Dalla Palestina all´Italia solidarietá internazionalista contro guerre e frontiere!
Free all political prisoners!
Während der grauenvolle Völkermord am palästinensischen Volk live im Fernsehen übertragen wird, fällt das Kassationsgericht am 5. März die Urteile für die Demonstration im Mai 2016 gegen die Brenner-Mauer. Wenn die insgesamt 130 Jahre Gefängnis, die im Berufungsverfahren erhoben wurden, bestätigt werden, landen mehrere Dutzend Genoss:innen im Gefängnis.
Nach acht Jahren wird die Bedeutung dieses Tages immer aktueller. Kriege, Rassismus, Grenzen, Mauern und Stacheldraht sind emblematisch für unsere Gegenwart. Grenzen entscheiden nach wie vor über Leben und Tod derer, die versuchen, sie zu überschreiten – vom Krieg zwischen NATO und Russland in der Ukraine bis zum vollständig belagerten Gazastreifen, in dem die Bevölkerung verhungert, von den Lagern in Libyen bis zum Tod im Mittelmeer und am Brenner. Während in Gaza und im restlichen Palästina ein Teil der Menschheit, der als “Abfall” betrachtet wird, direkt ausgelöscht wird, werden in Europa “unerwünschte” Einwanderer:innen ohne Papiere ausgebeutet oder in Präventivhaftanstalten eingesperrt, wo sie allzu oft zu Tode kommen.
Heute wie gestern gehen wir auf die Straße, in der Gewissheit, dass wir auf der richtigen Seite der Geschichte stehen, auf der Seite der Unterdrückten und derjenigen, die für ihre Freiheit und Befreiung kämpfen. Mit dem Herzen voller Wut über den andauernden Genozid in Palästina, mit dem Herzen voller Liebe für all die Genossinnen und Genossen, die 2016 ihre Freiheit aufs Spiel gesetzt haben, um die Gleichgültigkeit und Apathie zu brechen, mit der allzu oft die schlimmsten Verbrechen der Machthaber:innen hingenommen werden.
Unsere Herzen sind in Gaza und bei den mehr als 9.000 palästinensischen Gefangenen, die in israelischen Gefängnissen schikaniert werden.
Wer kämpft, ist nie allein. Internationale Solidarität gegen Kriege und Grenzen, von Palästina bis nach Italien!
Free all political prisoners!
freepalestinebz@inventati.org
Approfondimenti:
Per approfondire la situazione relativa al processo contro i manifestanti del Brennero 2016 potete consultare il sito abbatterelefrontiere.blogspot
Sempre sul processo del Brennero, qui potete ascoltare un intervista fatta a Giulia, una compagna di Trento e all’avvocato Bonifacio Giudiceandrea, difensore di una decina di imputati del processo