Da molti anni il sindacato SICOBAS è in prima linea nelle lotte dei lavoratori, in particolare fra gli operai della logistica. Lunghi e difficili scioperi, picchetti, formazione politica e sindacale fra i proletari dei magazzini, in gran parte di origine straniera, ha permesso di trasformare la situazione in molti luoghi di lavoro, combattendo forme di schiavismo ed assenza totale di diritti che nella democratica Italia degli anni 2000 si diffondevano a macchia d’olio fra i capannoni della pianura padana.
Un sindacato combattivo e tenace che fa il lavoro che ogni sindacato degno di tal nome dovrebbe fare: stare fra gli sfruttati, rivendicare condizioni di lavoro migliori, costruire solidarietà e sviluppare una coscienza di classe internazionalista che sappia rispedire al mittente le provocazioni padronali e dei loro tirapiedi politici interessati a innescare una guerra fra poveri.
Fra il silenzio pressoché totale dei principali media nazionali la repressione nei confronti dei lavoratori è feroce. Cariche della celere contro gli scioperanti, centinaia di operai denunciati e sotto processo a Modena per i picchetti. Va ricordato inoltre come una provocazione della polizia politica (leggi DIGOS) tentò di incastrare il portavoce nazionale del sindacato, Aldo Milani.
Pochi giorni fa, nella notte fra il 29 ed il 30 gennaio, durante uno sciopero di fronte ai cancelli della multinazionale FedEx-TNT di Piacenza i reparti celere della polizia hanno attaccato duramente i lavoratori in sciopero, caricando e sparando numerosi candelotti di gas lacrimogeno provocando ustioni e gravi contusioni. Gli operai in sciopero non si sono fatti intimidire e sono rimasti al loro posto; decisi a difendere la propria dignità e dimostrando con i fatti che è possibile organizzarsi e lottare, nonostante la repressione e complice silenzio della cosiddetta “società civile”.
I lavoratori stavano protestando contro l’intenzione della multinazionale americana di licenziare 650 lavoratori nell’ambito di un più generale piano di tagli del personale che a livello europeo, ha annunciato la stessa multinazionale del settore logistico, prevede il taglio di 6.300 posti di lavoro.
Per avere un racconto diretto di ciò che è avvenuto davanti ai cancelli di Piacenza ascoltate l’intervento fatto a Radio Onda d’urto al seguente link.
Riprendiamo un comunicato stampa scritto dal sindacato SICOBAS, riguardo alle violenze di cui la polizia italiana si è resa responsabile contro un picchetto di lavoratori in sciopero a Piacenza. Un’azione inaccettabile che conferma il loro ruolo di difesa degli interessi padronali e delle multinazionali americane intenzionate a promuovere anche in Italia condizioni lavorative di sfruttamento della manodopera.
La lotta dei lavoratori della logistica è la lotta di tutti i proletari. MASSIMA SOLIDARIETA’
COMUNICATO STAMPA
Nella notte fra lunedi e martedi violento pestaggio dei lavoratori FedEx-TNT da parte dei reparti celere.
Gli operai presidiavano pacificamente i cancelli della multinazionale statunitense per protestare contro l’annunciata volontà di eliminare 650 lavoratori.
Per la città di Piacenza, già duramente colpita dalla recessione dovuta al Covid-19, un colpo non sostenibille.
Sebbene gli oltre 300 operai presenti fossero del tutto pacifici, intorno alle 22:30 la polizia ha attaccato il presidio con lancio di lacrimogeni CS (vietati dalle convenzioni internazionali) e con violente cariche dei lavoratori rimasti storditi a terra.
Diversi operai hanno riportato ematomi evidenti al cranio e tagli dovuti al meccanismo esplodente dei lacrimogeni. Numerose anche le ustioni, di cui purtroppo molte ai volti.
Questa logica di gestione delle emergenze sociali quali problemi di ordine pubblico è del tutto inaccettabile per un paese civile.
Prefettura e questura dovrebbero preoccuparsi di non permettere alle multinazionali americane di umiliare e sbattere in mezzo alla strada i cittadini della loro città, piuttosto che di operare come loro guardie private.
Gli operai sono tornati davanti ai cancelli senza paura, e continueranno la loro lotta sino ad ottenere le opportune garanzie.
COORDINAMENTO PROVINCIALE S.I. COBAS