Venerdì 16 aprile, sui prati del Talvera a Bolzano, nei pressi del bar Theiner, si è svolta una manifestazione organizzata da un gruppo di studentx iscritti ad alcune scuole superiori della città, decisx a rompere l’apatia, l’indifferenza e la rassegnazione con cui una grande parte degli studenti, ma non solo, sta vivendo lo stato di emergenza attuale.
Dalle ore 16 circa circa una cinquantina di persone hanno partecipato all’importante iniziativa, mentre moltissimi sono stati coloro che si sono fermati per fare due chiacchere, per prendere un volantino, discutere e confrontarsi: ciò che non è stato di fatto possibile per migliaia di studenti di tutta la Provincia che nell’ultimo anno si sono trovati a fare i conti con le difficoltà ed i pesanti limiti che la Didattica a distanza (DAD) comporta. Vedersi negli occhi, discutere all’aria aperta, intervenire al megafono, ha rappresentato infatti un modo per riprendere in mano le proprie vite.
Lo stato di continua emergenza in cui tutti siamo immersi da oltre un anno porta il rischio di far accettare in modo passivo e acritico ogni tipo di provvedimento, trasformando l’eccezione in regola.
Un rischio che hanno evidenziato gli studenti e le studentesse in diversi interessanti interventi effettuati nel pomeriggio, dove hanno ricordato come la scuola sia soprattutto fatta di rapporti, sguardi, intese, complicità con i propri amicx e compagnx di classe. Un luogo in cui i rapporti umani diretti non potranno mai essere sostituiti da asettici dispositivi informatici e che dovrebbe essere fondamentale per la costruzione della capacità di pensiero critico e non uno spazio di indottrinamento in cui assumere nozioni per trasformare gli studenti in automi passivi del domani.
Nel volantino che pubblicizzava la manifestazione veniva inoltre ricordato come la crisi pandemica in corso e la relativa DAD è soltanto l’ultimo passo negativo fatto dalla scuola negli ultimi anni, flagellata da riforme che hanno avuto il costante obiettivo di trasformare la scuola in funzione del mercato del lavoro. Una giornata importante perchè finalmente, dopo mesi in cui hanno parlato politici e uomini di potere, finalmente hanno preso la parola i diretti interessati: studentx delle superiori e universitari, professori e solidali consapevoli che la giornata di oggi deve interessare tutti e non solo chi è al momento coinvolto, a vario titolo, nella scuola.