Giovedì 17 giugno a Bolzano, nel tardo pomeriggio, un gruppo di compagni e compagne si è recato di fronte ai cancelli del magazzino della multinazionale americana FEDEX-TNT in zona industriale, per portare la propria solidarietà ai lavoratori del magazzino di Piacenza la cui lotta è recentemente salita alla ribalta dei media nazionali per via dell’aggressione armata che un gruppo di guardie private/bodyguard ha compiuto contro un nutrito gruppo di operai che presidiavano il magazzino di Tavazzano in provincia di Lodi.
Un’aggressione compiuta per conto del padrone della locale filiale, Zampieri, e che segna il superamento di una linea rossa da parte della multinazionale americana. I numerosi video girati dagli operai documentano come l’aggressione sia avvenuta di fronte ai reparti celere di carabinieri e polizia che sono rimasti a guardare mentre delle guardie private bastonavano un presidio di lavoratori. Un fatto certamente non nuovo ma la cui gravità stavolta non ha potuto essere ignorata nemmeno dai media nazionali mainstream. Qui i video dell’aggressione:
Al seguente link è possibile inoltre ascoltare la testimonianza di Aitman, un lavoratore del SICOBAS presente al momento dell’aggressione e testimone diretto dei fatti.
Nel corso del pomeriggio sono stati poi distribuiti volantini e attaccati manifesti anche negli altri magazzini della logistica presenti in zona, come Bartolini e SDA.
Una piccola azione ma importante per alimentare la solidarietà e diffondere nei territori la consapevolezza che soltanto attraverso una reazione compatta sarà possibile respingere al mittente provocazioni e aggressioni rilanciando le lotte ed evitare così il ricatto padronale per cui il Governo Draghi agisce su commissione. Massimo supporto ai lavoratori che venerdì 18 giugno dimostreranno concretamente la propria solidarietà partecipado allo sciopero nazionale della logistica indetto da SICOBAS ma a cui aderiscono anche altre sigle sindacali come USB e ADL Cobas. In una fase storica in cui il Governo Draghi si appresta a varare misure antipopolari come sta accadendo in Grecia, costruire reti di soidarietà fra lavoratori, sfruttati e solidali è fondamentale per reagire e rompere l’isolamento, la solitudine e la paura in cui ci vorrebbero relegare.
Di seguito il testo del volantino distribuito oggi in Zona industriale:
“SOLIDARIETA AGLI OPERAI FEDEX-TNT DI PIACENZA
CONTRO LICENZIAMENTI E SQUADRISMO PADRONALE
Il 10 marzo 2021 un’inchiesta politica della Procura di Piacenza portò all’arresto di Carlo e Arafat, due sindacalisti del SiCobas da anni in prima linea nella lotta per la difesa dei diritti dei lavoratori. Oltre a ciò furono disposte 25 perquisizioni domiciliari e numerose misure cautelari contro gli operai che in particolare avevano partecipato agli scioperi e alle lotte contro la chiusura dell’Hub piacentino di FEDEX-TNT. Un’operazione poliziesca che aveva l’evidente intento di intimidire, spaventare e infine fermare le lotte dei facchini della logistica.
Pochi giorni dopo questa ondata repressiva antioperaia senza precedenti la multinazionale americana FEDEX-TNT annunciò la chiusura del proprio magazzino di Piacenza, lasciando per strada quasi 300 lavoratori e in gravi difficoltà le rispettive famiglie. Appare evidente come fra padroni della multinazionale, Procura e Questura, vi fossero interessi convergenti in un’operazione del genere.
Da tale situazione si è sviluppata nelle ultime settimane una mobilitazione dei lavoratori del magazzino di Piacenza, ma non solo, che ha portato a innumerevoli mobilitazioni e scioperi di solidarietà in tutta Italia. Un movimento che ha saputo colpire i padroni nel punto in cui sono più vulnerabili: il profitto.
Per fermare le lotte operaie, oltre alle botte e alle manganellate dei reparti celere di Carabinieri e Polizia, da diverso tempo i padroni stanno facendo ricorso all’assunzione di guardie private, spesso legate a movimenti neofascisti, che in più occasioni hanno aggredito i lavoratori in sciopero, causando gravi ferite, come accaduto a San Giuliano Milanese il 24 maggio.
L’ultimo gravissimo episodio che ha avuto anche una certa eco a livello nazionale è quello avvenuto pochi giorni fa al magazzino di Tavazzano in provincia di Lodi, alle ore 1 di notte dell’11 giugno, quando il presidio dei lavoratori Fedex di Piacenza è stato aggredito a colpi di bastoni, frammenti di bancali, sassi e bottiglie da una cinquantina di bodyguard assoldati dai padroni. La squadraccia, guidata dai capiclan di Zampieri, il padrone della locale filiale di Fedex, ha attaccato il presidio composto da circa 40 lavoratori del SI Cobas e per circa 10 minuti sono stati lasciati agire indisturbati dalla polizia che era a pochi passi e non ha mosso un dito. In particolare un operaio, Abdelhamid Elazab, è rimasto gravemente ferito, perdendo conoscenza e perciò ricoverato in ospedale.
L’agguato fuori ai Magazzini Zampieri di Lodi richiede una risposta immediata e compatta! Contro la repressione dei lavoratori che lottano e l’imminente massacro sociale previsto dal Governo Draghi organizziamo la solidarietà. A fianco di chi non abbassa la testa di fronte al ricatto della disoccupazione e della povertà, con cui si vorrebbero imporre condizioni sempre peggiori di sfruttamento. Toccano uno toccano tutti!”
L’iniziativa solidale di oggi in zona industriale vuole infine ribadire che ogni azione repressiva per mano di Procure o organi di polizia, così come di mazzieri prezzolati protetti dalla celere, è un’azione contro tutta la classe lavoratrice e ci riguarda tutti per cui sarà fondamentale che ognuno faccia la propria parte per sostenere e rilanciare la lotta. Rompiamo l’indifferenza. Toccano uno Toccano tutti.
Ricordiamo inoltre l’importantissima manifestazione di sabato 19 giugno che si terrà a Roma. Una manifestazione che inserisce le ultime violenze antioperaie in un contesto generale che vede l’offensiva padronale farsi sempre più feroce.