La propaganda politica e le falsificazioni della realtà di partiti come la Lega portano molto spesso a risultati grotteschi, condivisi e sdoganati anche dalla cosiddetta “sinistra” di governo.
Sebbene da diversi anni i reati di ogni tipo siano in calo, una pletora di consiglieri comunali, provinciali e regionali sono in costante affanno alla ricerca di casi con cui allarmare la popolazione, esagerandone la portata, con l’obiettivo di indurre nella popolazione una sensazione di insicurezza con cui poi tali avvoltoi speculano politicamente richiedendo leggi e dispositivi giuridici sempre più punitivi, in particolare con i poveri. A Bolzano la propaganda costruita intorno al parco della Stazione è un caso esemplare.
Da molti anni ormai partiti razzisti e fascistoidi come Lega e Fratelli d’Italia tentano di legare la questione della sicurezza all’immigrazione di lavoratori stranieri, con l’obiettivo di costruire una società sempre più densa di paure e paranoie, in cui lo straniero -con o senza documenti- viene utilizzato da tali cialtroni per scaricare le tensioni sociali prodotte da essi stessi.
É però interessante notare, come nel bucolico paese di Egna/Neumarkt, nella Bassa Atesina, una consigliera comunale della Lega, tale Rosa Valenti, sia riuscita a convincere la giunta comunale di uno dei borghi più belli d’Italia a trovare i fondi per l’acquisto di 4 pistole, destinate al corpo locale della polizia municipale. La consigliera leghista dell’ondata salviniana, ha motivato tale posizione dicendo: «credo fortemente nella sicurezza dei cittadini ma anche del personale che opera sul territorio con i rischi che ne conseguono».
Cosa è successo a Egna negli ultimi anni di tanto grave da rendere necessaria la circolazione di altri uomini armati oltre ai Carabinieri che proprio nel paese hanno una stazione? Nulla, nel paese della Bassa Atesina non ci sono guerre fra narcos oppure cellule di Al-Qaeda eppure secondo la consigliera leghista era necessario armare nuove persone per garantire la sicurezza degli abitanti di un paese in cui non risultano esserci problemi di gravità tale che possano anche solo lontanamente giustificare un provedimento del genere. La pistola ai vigili è la bandierina che ora la leghista può sventolare e rivendicare come vittoria.
Avere più persone armate significa avere più sicurezza? Evidentemente no, la situazione esistente negli Stati Uniti, il paese con il più alto numero di armi in circolazione, dice l’esatto contrario. Portare una pistola oppure un’arma mortale come il Taser, può portare ovviamente al suo utilizzo e alla tentazione per gli uomini in divisa di trasformarsi in sceriffi. Recentemente, con il caso dell’assassinio di Matteo Tenni ad Ala, abbiamo visto cosa significhi dare armi in mano a persone incapaci di gestire la tensione. Sempre nel Trentino, nella fattispecie a Trento, un vigile alcuni anni fa sparò a dei ragazzini in fuga dopo un furto. I casi cronaca nazionale riportano numerosissimi casi di omicidi tentati o compiuti da vigili urbani nell’ambito della propria attività. Ricordiamo a Como nel 2006 un ragazzo di 19 anni ucciso perchè faceva dei graffiti, oppure il cileno di 28 anni ucciso da un vigile di Crescenzago, vicino a Milano, nel 2012.
La Lega è il principale partito che sostiene la liberalizzazione nella vendita di armi, ed è sempre in prima linea nel difendere gioiellieri o altri esercenti che uccidono autori di furti nelle proprie propretà. Nel marzo 2019, ai tempi del governo gialloverde che tanto si adoperò per inasprire le pene per chi lottava a difesa dei propri diritti o per salvare vite umane nel Mediterraneo, la Lega presentò una proposta di legge per facilitare l’acquisto di “un’arma destinata alla difesa personale”. Tale provvedimento era composto da tre articoli in tutto che puntavano ad “aumentare da 7,5 a 15 joule il discrimine tra le armi comuni da sparo e quelle per le quali non è necessario il porto d’armi”.
La misura proposta dalla leghista Valenti, ma appoggiata da tutto il resto del Consiglio comunale, SVP e PD in testa, contiene in sé la sintesi di tutta la propaganda leghista-salviniana che evidentemente ha fatto breccia, inventando emergenze là dove non ce ne sono.