[Repressione] Da Berlino azione di solidarietà con i compagni colpiti dalla repressione politica del Questore di Bolzano

Dal sito de.indymedia.org apprendiamo che a Berlino è stata fatta questa azione di solidarietà con i compagni sudtirolesi colpiti dalla repressione politica messa in atto dal Questore Paolo Sartori.

La solidarietà sta crescendo e sempre più persone, a Bolzano e provincia ma non solo, stanno prendendo coscienza della grave situazione in atto. Menzogne su carta di Ministero, distorsione della realtà, abusi di potere, limitazioni arbitrarie del diritto di manifestare e della libertà di movimento, minacce e intimidazioni. In un momento storico in cui il potere mostra la sua faccia peggiore fomentando guerre e appoggiando genocidi come quello contro il popolo palestinese, sul fronte interno il tentativo evidente è mettere a tacere il dissenso attraverso provvedimenti legislativi da Stato di polizia e sceriffi come quello in azione a Bolzano, costruito mediaticamente e sostenuto dai principali potentati economici e mediatici locali, come il gruppo Athesia, che detiene il monopolio dell’informazione e quindi costruttore di consenso e della cosiddetta percezione della realtà. Di seguito foto e comunicato dei compagni di Berlino:

Da Berlino a Bolzano (Italia) Azione di solidarietà con i compagni colpiti dalla repressione

Domenica 1° settembre, alcune persone solidali si sono riunite davanti al monumento a Carlo Giuliani a Berlino per esprimere solidarietà con i e le compagne del nord Italia (Bolzano) e per richiamare l’attenzione sugli sviluppi autoritari in quel paese.

Informazioni di base:

BOLZANO. Hanno manifestato solidarietà con i detenuti del carcere di Bolzano quando hanno protestato contro le condizioni carcerarie disumane, si sono battuti per i diritti di autodeterminazione femminile e hanno manifestato solidarietà con la popolazione di Gaza.

Le conseguenze: espulsioni, fogli di via, avvisi orali, divieti di manifestare, denunce, minacce di licenziamenti e sorveglianza speciale.

Nella regione turistica dell’Alto Adige, Paolo Sartori ha assunto l’incarico di questore nel marzo di quest’anno, con l’appoggio dell’estrema destra di “Fratelli d’Italia”. Da allora, misure autoritarie e repressioni disumane si sono susseguite. Fin dall’inizio, Sartori ha promesso di garantire l’ordine pubblico con misure preventive, prendendo di mira in particolare le persone di sinistra, i migranti e i senzatetto.

Due anarchici/e sono stati banditi/e dalla città, con il cosiddetto “foglio di via”. Le persone colpite non possono più entrare nella città in cui sono attive e organizzate da due o tre anni. Il foglio di via segue a un giudizio arbitrario della polizia, ad esempio se una persona è classificata come “pericolo sociale”. Non c’è la possibilità di un vero e proprio appello e il mancato rispetto può comportare una pena detentiva. Sartori ha vietato anche eventi politici in molti luoghi, come una manifestazione in bicicletta contro il turismo di massa, e ha emesso avvisi orali che possono portare alla cosiddetta “sorveglianza speciale”. Questa legge fascista isola gli individui socialmente e politicamente, vietando loro di muoversi liberamente o di organizzarsi con altri. 

 Sartori si inserisce così nell’applicazione del diritto penale del nemico, secondo cui il sistema penale e gli apparati repressivi non perseguono più ciò che si fa, ma l’identità del soggetto, il suo percorso politico.

Dobbiamo combattere questi sviluppi prima che si diffondano. Molti vanno in vacanza in Alto Adige, parlatene con la gente, sostenete i compagni locali!

Von Berlin nach Bozen (Italien) Soliaktion mit den von Repression Betroffenen Gefährt:innen

Am Sonntag 1. September versammelten sich solidarische Menschen vor dem Carlo Giuliani Denkmal in Berlin, um Solidarität mit den Gefährt:innen in Norditalien (Bolzano) auszudrücken und auf die autoritären Entwicklungen dort aufmerksam zu machen.

Zu den Hintergründen:

 

BOZEN. Sie solidarisierten sich mit den Gefangenen im Bozner Gefängnis, als die gegen die unmenschlichen Haftbedingungen protestierten, setzten sich für feministische Selbstbestimmungsrechte ein und solidarisierten sich mit den Menschen in Gaza.

 

Die Konsequenz: Städteverweise, Demonstrationsverbote, Anzeigen, womöglich Kündigungen und Spezialüberwachung.  Im touristischen Südtirol übernahm im März dieses Jahres Paolo Sartori den Job des Polizeipräsidenten, unter viel Zuspruch der rechtsextremen „fratelli d”Italia“.  Seitdem hagelt es autoritäre Maßnahmen und menschenverachtende Repression. Sartori verspricht schon zu Anfang mit Präventionsmaßnahmen für Recht und Ordnung zu sorgen und zielt vor allem auf Linke, Migrant:innen und Wohnungslose.

 

Zwei Anarchist:innen wurden mit dem Städteverbot belegt, einem sogenannten foglio di via“. Die Betroffenen dürfen die Stadt in der sie aktiv und organisiert sind zwei bis drei Jahre nicht mehr betreten. Ein Stadtverbot folgt nach einer Interpretation der Polizei, z.B. wenn eine Person als sozialer Gefährder“ eingestuft wird. Es gibt keine Möglichkeit auf wirklichen Einspruch, bei Missachtung kann eine Haftstrafe folgen.

Sartori untersagt außerdem vielerorts politische Veranstaltungen, wie eine Fahrraddemo gegen die Überlastung durch Tourismus und sprach mündliche Verwarnungen aus, die eine sogenannte „Spezialüberwachung“ (sorveglianza speciale) nach sich ziehen können. Dieses Gesetz aus dem Faschismus isoliert Individuen sozial und politisch, untersagt sich frei zu bewegen oder sich mit anderen zu organisieren. 

Sartori fügt sich damit in die Anwendung des Feindstrafrechts ein, demzufolge das Strafsystem und die Repressionsapparate nicht mehr das verfolgen, was man tut, sondern die Identität des Subjekts, seinen politischen Weg.

Diese Entwicklungen müssen wir bekämpfen bevor sie um sich greifen. Viele fahren nach Südtirol in den Urlaub, erzählt Leuten davon, unterstützt die Gefährt:innen vor Ort!

From Berlin to Bolzano (Italy)Solidarity action with comrades affected by repression

On Sunday, September 1, people in solidarity gathered in front of the Carlo Giuliani monument in Berlin to express solidarity with the prisoners in northern Italy (Bolzano) and to draw attention to the authoritarian developments there. Background information:

 

BOZEN. They showed solidarity with the prisoners in Bolzano prison when they protested against the inhumane prison conditions, they campaigned for feminist self-determination rights and showed solidarity with the people in Gaza. The consequences: city expulsions, bans on demonstrations, charges, possibly dismissals and special surveillance.

 In March of this year, Paolo Sartori took over the job of police quaestor in the tourist region of South Tyrol, with much encouragement from the far-right “Brothers of Italy”. Since then, authoritarian measures and inhuman repression have been hailing down. Right from the start, Sartori promised to ensure law and order with preventative measures, targeting left-wingers, migrants and the homeless in particular.

 Two anarchists were banned from the city with a so-called “foglio di via”. Those affected are no longer allowed to enter the city in which they are active and organized for two to three years. A city ban follows an interpretation by the police, e.g. if a person is classified as a “social danger”. There is no possibility of a real appeal, and non-compliance can result in a prison sentence.

Sartori also banned political events in many places, such as a bicycle demonstration against tourist congestion, and issued verbal warnings that could result in so-called “special surveillance” (sorveglianza speciale). This fascist-era law isolates individuals socially and politically, prohibiting them from moving freely or organizing with others. 

Sartori thus fits in with the application of enemy or author criminal law, according to which the penal system and the repressive apparatuses no longer pursue what one does, but the identity of the subject, his political path.

 We must fight these developments before they spread. Many people go on vacation to South Tyrol, tell people about it,  support the local comrades! 

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