Il comportamento del Questore Paolo Sartori e il suo accanimento contro particolari categorie di persone è da manuale repressivo della guerra ai poveri e ai settori piú deboli, poveri e marginali della societá. Un´azione che traduce sul campo la linea politica dei suoi principali referenti politici in Provincia, ovvero l´estrema destra di Ulli Mair e Marco Galateo, abili nel raschiare facile consenso con la propaganda costruita sulla pelle di chi non ha voce o forza per farla sentire.
Un accanimento che di fatto non è legato ad azioni o reati particolari o particolarmente gravi ma all´identitá stessa dei soggetti destinatari delle attenzioni del Questore.
Nel caso dei militanti e dissidenti politici l´obiettivo da colpire è proprio l´identitá e l´azione politica delle persone, la cui criminalizzazione (attraverso piogge di denunce, schedature, fogli di via, avvisi orali, prescrizioni, informazioni fornite ai giornali per la gogna mediatica) è giustificata dalla distorsione sistematica della realtá, spesso condita da considerazioni personali del Questore completamente campate per aria e prive di attinenza con la realtá.
Nel caso degli immigrati, abbiamo giá sottolineato come la loro espulsione spesso avvenga per fatti legati alla loro condizione sociale di povertá come nel caso in cui siano stati emessi ordini di espulsione perché trovati a dormire in ruderi o edifici abbandonati, perché in questa cittá trovare una casa in affitto a prezzi sostenibili è un´impresa per pochi. Oppure ricordiamo il caso di immigrati espulsi perché trovati con qualche grammo di fumo, con provvedimenti preventivi firmati sulla base di semplici sospetti.
Abbiamo visto come Sartori abbia firmato Daspo e fogli di via per senzatetto, solo perché mangiavano un panino al parco della stazione o perché trovati a dormire per strada.
Giá in aprile era emerso, anche sui media, come il Questore abbia firmato fogli di via contro persone con dipendenze sulla base di semplici sospetti oppure sulla base di precedenti, spesso assai datati. Questo è il caso di un trentenne italiano che nell´aprile 2024 ha ricevuto un foglio di via da Bolzano benché seguisse un percorso terapeutico di disintossicazione.
Sull´Alto Adige di sabato 21 dicembre leggiamo di un 25enne sudtirolese trovato ad assumere cocaina nei bagni dell´ospedale di Bolzano e per questo motivo destinatario di un foglio di via, un provvedimento firmato quindi non per aver commesso un reato ma per la propria condizione sociale, per i propri problemi, di persona che in qualche modo offenderebbe il decoro e i benpensanti che questa cittá la governano. Va da sé che il problema non é l´assunzione della Cocaina in sé (se fosse cosí dovrebbe dare il foglio di via a migliaia di persone, anche e soprattutto ai piani alti di chi governa la cittá e il Paese) ma la condizione marginale della persona, la sua condizione socio-economica.
Da sottolineare il ruolo di giornali come Alto Adige e Dolomiten che fanno un gioco di sponda attivo in tale campagna di guerra ai poveri, riportando in modo acritico i comunicati stampa di Sartori senza degnarsi di indagare sulla realtá che si cela dietro alle veline della Questura, alle storie personali, agli arbitri del potere.
Tutto normale?