La gran parte della popolazione si sta abituando ad un genocidio in diretta televisiva; non c’è quindi molto da stupirsi che sempre più politici parlino di deportazioni di massa, dagli Stati Uniti al Sudtirolo, vedi le farneticanti affermazioni di Anderlan. A volte leggendo i giornali capita di leggere notizie e si rimane increduli sul fatto che le veline della Questura vengano pubblicate senza alcun approfondimento o nota critica. Nella ricca provincia di Bolzano il Questore Sartori continua la sua politica vessatoria nei confronti di immigrati e marginali. Nelle settimane scorse il Questore ha mobilitato tutti i propri contatti sui giornali e media locali per evidenziare come spesso la polizia venga chiamata al centro di emergenza freddo in seguito ad episodi di tensione fra gli ospiti della struttura.
La soluzione proposta per “addomesticare” chi vive per strada o è costretto dormire nelle strutture di emergenza è sempre la stessa: misure preventive e ed espulsioni distribuite come caramelle, per la gioia di Marco Galateo, sempre pronto a rilanciare dalle sue pagine social le azioni di Sartori, rivendicandone la linea politica. Le misure preventive sono per il Questore uno strumento che permette di avere la massima discrezionalità (basta avere qualche precedente, essere un senzatetto o un immigrato per avere un foglio di via) e nessun controllo, in particolare se a essere colpiti sono i poveracci, non i colletti bianchi di turno. Per chi è colpito dai suoi abusi difendersi è costoso e in molti casi è difficile vincere i ricorsi.
Sul Corriere dell’Alto Adige dell’11 marzo si legge una notizia davvero indicativa del suo modus operandi, che rispecchia quello adottato in questo anno: Sartori infatti avrebbe segnalato il comportamento di un cittadino turco, senza fissa dimora e titolare della protezione internazionale, alla Commissione provinciale per i rifugiati al fine di provvedere alla revoca del suo status. Un provvedimento che è il preambolo all’espulsione.
Il motivo? Appariva agitato ed inveiva contro il personale della struttura.
Crediamo che questa follia si commenti da sola.

Corriere dell’Alto Adige, 11 marzo 2025, pagina 5