[Innsbruck] Aggressione della polizia austriaca contro manifestazione antirazzista

Sabato 30 gennaio 2021 a Innsbruck si è tenuta una manifestazione contro i respingimenti – avvenuti di recente anche contro minorenni – e le espulsioni. Da molto tempo nella città tirolese ed in generale in Austria è in corso una mobilitazione solidale con i richiedenti asilo, in cui compagni ma anche uomini e donne sensibili alla situazione di chi è costretto a fuggire per cercare condizioni di vita migliori, si organizzano per rompere l’indifferenza con cui avvengono espulsioni e respingimenti, atti burocratici che possono segnare la distanza fra vita e morte di molte persone.

Come scriveva Franz Kafka: Le catene dell’umanità sofferente sono fatte di carta protocollo.

I muri di Innsbruck parlano

Ricordiamo inoltre come 5 anni fa l’Austria valutasse la costruzione di un muro antimigranti al passo del Brennero contro cui il 7 maggio 2016 centinaia di uomini e donne manifestarono venendo duramente repressi dalla polizia italiana. Per quella giornata 63 compagni/e sono stati condannati a pene fra i 7 e 12 mesi mentre nel prossimo mese di aprile arriverà la sentenza contro altri 63 compagni/e accusati del reato di devastazione e saccheggio per cui la Procura di Bolzano, nello specifico il magistrato Andrea Sacchetti, all’interno di un disegno accusatorio evidentemente politico e totalmente estraneo alla realtà dei fatti verificatosi nella giornata, richiedono un totale di 338 anni di carcere. Imbeccato dagli uffici politici delle Questure di mezza Italia il novello Torquemada rappresentante dell’accusa esegue, intenzionato, con tali folli e sproporzionate accuse, ad intimidire alcune decine di compagni e compagne che di fronte alle stragi nel Mediterraneo ed ai morti sui passi alpini, non volevano assistere passivamente e quindi in modo complice, alla costruzione dell’ennesimo muro che avrebbe determinato altri morti e altra disperazione. Alcune decine di uomini e donne che, in particolare nei tempi pandemici odierni, dove le disuguaglianze economiche crescono sempre più e le ingiustizie di ogni tipo aumentano, di certo non rimarrebbero a subire passivamente gli attacchi sempre più spregiudicati di miliardari, industriali, speculatori ed in generale di chi sta cercando di far pagare la crisi ai proletari.

Dietro al motto Grenzen töten – le frontiere uccidono oltre 600 manifestanti per le strade di Innsbruck hanno denunciato come le politiche strutturali dell’Unione Europea sono alla base dell’aumento di profughi e quindi di morti nel Mediterraneo ma anche sui passi alpini. Per ricordare che l’emigrazione ed il flusso di profughi in arrivo nel ricco occidente non può essere slegato dalle politiche economiche neocoloniali contro i paesi più poveri e instabili.

Lo striscione di apertura della manifestazione: Lo stato austriaco uccide (dalla pagina twitter autonome antifa wien)

(dalla pagina twitter autonome antifa wien)

Combattere le cause dell’emigrazione non i profughi (dalla pagina twitter autonome antifa wien)

La manifestazione è stata chiamata sulla base del seguente testo:

Nel Mar Mediterraneo, nelle foreste della Bosnia come a Moria su Lesbo – il regime militarizzato di confine europeo provoca sofferenze inimmaginabili. Le persone in cerca di rifugio in Europa vengono fermate ai confini. A molte persone non viene nemmeno data la possibilità di fare una richiesta di asilo. Tramite azioni illegali vengono riportati lontani dalla frontiera per essere abbandonati senza un tetto, a soffrire il freddo.

L’Europa collabora con stati dittatoriali ed agenzie private, come ad esempio Frontex, per imporre queste pratiche razziste.

Superiamo il pensiero nazionalista: Permettiamo vie di fuga sicure! Apriamo i confini! Di spazio ne abbiamo!

Il disprezzo per l’umanità di questa politica di frontiera razzista, si manifesta non solo ai confini esterni dell’Europa, ma anche al suo interno, dove le persone sono spesso costrette a passare mesi e mesi nei centri di identificazione ed espulsione.

Questi centri che sembrano delle carceri, sono in condizioni inaccettabili.

Un esempio concreto di tutto questo è il centro di espulsione di Bürgelkopf in Tirolo. Qui in montagna, in completo isolamento, a 1250m d’altitudine vengono detenuti ca. 90 rifugiati. L’obiettivo di questa struttura è l’isolamento dei rifugiati, portarli all’esasperazione per per poi costringerli all’ “uscita volontaria dal paese”. Bürgelkopf e tutti gli altri lager devono chiudere subito! Organizziamoci per offrire un appoggio solidale, creiamo per esempio possibilità di alloggi decentralizzati per rifugiati!

Lo stato austriaco continua tuttora con le espulsioni – nonostante l’epidemia! Negli ultimi mesi oltre alle molteplici espulsioni individuali ci sono state varie espulsioni effettuate con voli charter diretti in Russia, Nigeria e Afghanistan. Questi paesi sono governati da dittatori, vengono perpetrati crimini contro l’umanità e c’è guerra.

A tutto questo noi dobbiamo rispondere! La resistenza contro le espulsioni è possibile e urgentemente necessaria! L’Europa da centinaia di anni trae profitto dallo sfruttamento e dalle guerre nel sud globale. L’ideologia razzista e la perseveranza delle strutture economiche coloniali devono essere interrotte.

È ora di costruire una società libera – un’altro mondo è possibile!

Durante la manifestazione la polizia tirolese, come al solito presente in massa in numeri del tutto sproporzionati, con la scusa che le norme anti COVID non sarebbero rispettate, ha attaccato con violenza il corteo con spray al peperoncino, aggredendo i manifestanti. È intervenuto adirittura il ministro dell’interno austriaco Karl Nehammer dell’ÖVP che ha immancabilmente rovesciato la realtà dipingendo i manifestanti come “i violenti” che avrebbero attaccato gli agenti, cosa fra l’altro palesemente falsa come dimostrano anche diversi video caricati in rete.

In tutto sembra sono 5 i manifestanti arrestati, numerosi i contusi per via dell’aggressione poliziesca mentre altri 25 sono stati fermati.

Massima solidarietà agli arrestati ed ai fermati. 

Aggressione della polizia contro un manifestante (foto Michael Bonvalot)

 

La polizia scioglie il corteo (dalla pagina twitter autonome antifa wien)

Il criminale utilizzo di spray al peperoncino contro manifestanti (foto Michael Bonvalot)

Manifestante fermato (foto Michael Bonvalot)

 

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