[Repressione] Il Questore reprime e l’assessore alla cultura italiana Galateo chiede il licenziamento di chi dissente

Il gioco di sponda fra Questura, politici e giornali del gruppo Athesia di Ebner aggiunge una nuova puntata all’ondata di repressione del dissenso e guerra ai poveri che sta investendo chi – in Provincia di Bolzano – si autoorganizza contro guerre, genocidio del popolo palestinese e sfruttamento.
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[Repressione] Messaggi proibiti: il bavaglio digitale del Questore di Bolzano contro il dissenso

Riprendiamo dal blog dello spazio autogestito Santabarbara un testo che aggiorna l’allucinante ondata repressiva imbastita dal Questore di Bolzano contro compagni e compagne che nell’ultimo anno hanno promosso una costante e generosa mobilitazione solidale con il popolo palestinese, contro il genocidio in corso a Gaza e Cisgiordania.
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Tre obiettori dell’esercito israeliano: “Non parteciperemo al genocidio”

Di seguito pubblichiamo la traduzione di un nuovo, prezioso articolo pubblicato sulla rivista online israeliana + 972 che riporta la scelta coraggiosa, lucida e controcorrente di tre giovani antimilitaristi israeliani i quali, di fronte alla possibilità di divenire complici del genocidio del popolo palestinese, hanno scelto il carcere. 

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Come i giganti tecnologici stanno immagazzinando dati di massa per la guerra di Israele

Traduciamo e pubblichiamo un altro prezioso articolo pubblicato dalla rivista online +972 che denuncia le complicità dei giganti della logistica e dell’informatica nella guerra di sterminio in corso a Gaza. Una guerra “digitale” in cui la gestione e l’elaborazione di enormi masse di informazioni è al centro della strategia militare della potenza occupante.

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‘Mi annoio, quindi sparo’: La banalità del male nel Genocidio a Gaza

Riportiamo qui la traduzione di un altro interessante articolo di Oren Ziv, uscito il mese scorso sul sito israeliano +972 che riporta ciò che in sostanza già sappiamo ma che, nelle parole di alcuni uomini corresponsabili del genocidio ma non ancora del tutto privi di coscienza, trovano una tragica conferma.

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[Bozen] Demonstrationsverbote, strikte Vorschriften, mündliche Verwarnungen und Stadtverbote: der neue Quästor Paolo Sartori verfolgt Andersdenkende

BOZEN: Demonstrationsverbote, strikte Vorschriften (prescrizioni) für Demonstrationen, mündliche Verwarnungen (avvisi orali) und Stadtverbote (fogli di via): der neue Quästor Paolo Sartori und die Bozner Politische Polizei verfolgen Andersdenkende

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[Bolzano] Prescrizioni, Cortei vietati, avvisi orali, fogli di via: il Questore di Bolzano perseguita chi dissente

Prescrizioni, Cortei vietati, avvisi orali, fogli di via: il Questore e la polizia politica di Bolzano perseguitano chi dissente

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[Bolzano] 2 giugno Una Repubblica complice di un genocidio? Manifestazione in piazza Domenicani

Domenica 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica e relativa esibizione militare in piazza Walther, l´assemblea solidale con il popolo palestinese di Bolzano lancia una nuova manifestazione contro il Genocidio in corso in Palestina.
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[Bolzano] Striscioni in cittá per ricordare la Nakba del popolo palestinese

Il 15 maggio 2024 segna i 76 anni dalla Nakba (distruzione) per il popolo palestinese, ovvero la fondazione dello Stato di Israele, il 15 maggio 1948, data che indica l´inizio di una costante e inesorabile pulizia etnica che vede nel genocidio attualmente in corso a Gaza la sua fase piú brutale.

Nella costante opera di falsificazione del passato operata dalle classi dominanti una delle pagine piú oscurate e mistificate é proprio quella relativa alle prime fasi della nascita dello Stato sionista e alla relativa espulsione di circa 700.000 di palestinesi dalle proprie terre, dai propri villaggi, ad opera delle milizie paramilitari sioniste. Decine di quartieri cittadini vennero evacuati e oltre 500 villaggi palestinesi distrutti o sfollati, per essere poi ripopolati da coloni in fuga dall´Europa, ma non solo. Migliaia di palestinesi vennero uccisi in decine di massacri come quello di Deir Yassin. In occasione di questo tragico anniversario alcuni compagni e compagne solidali con il popolo palestinese hanno affisso in cittá alcuni striscioni, per trasformare la memoria in uno strumento di critica e lotta alle ingiustizie di oggi. Per ricordare che la Nakba é un progetto politico dell´establishment sionista, razzista e suprematista israeliano ancora in corso.

Non é possibile vivere normalmente mentre é in corso un genocidio.

Viale Europa, Bolzano, 15 maggio 2024. 76 anni dalla Nakba palestinese

Profugo

di Mahmoud Darwish

Hanno incatenato la sua bocca

e legato le sue mani alla pietra dei morti.

Hanno detto: “Assassino!”,

gli hanno tolto il cibo, le vesti, le bandiere

e lo hanno gettato nella cella dei morti.

Hanno detto: “Ladro!”,

lo hanno rifiutato in tutti i porti,

hanno portato via il suo piccolo amore,

poi hanno detto: “Profugo!”.

Tu che hai piedi e mani insanguinati,

la notte è effimera,

né gli anelli delle catene sono indistruttibili,

perché i chicchi della mia spiga che va seccando

riempiranno la valle di grano.

Striscione per ricordare la Nakba palestinese di fronte al monumento alla vittoria. Un simbolo delle intenzioni fasciste di assimilare la popolazione di madrelingua tedesca

Carta di identitá

di Mahmoud Darwish

Ricordate!
Sono un arabo
E la mia carta d’identità è la numero cinquantamila
Ho otto bambini
E il nono arriverà dopo l’estate.
V’irriterete?

Ricordate!
Sono un arabo,
impiegato con gli operai nella cava
Ho otto bambini
Dalle rocce
Ricavo il pane,
I vestiti e i libri.
Non chiedo la carità alle vostre porte
Né mi umilio ai gradini della vostra camera
Perciò, sarete irritati?

Ricordate!
Sono un arabo,
Ho un nome senza titoli
E resto paziente nella terra
La cui gente è irritata.
Le mie radici
furono usurpate prima della nascita del tempo
prima dell’apertura delle ere
prima dei pini, e degli alberi d’olivo
E prima che crescesse l’erba.
Mio padre… viene dalla stirpe dell’aratro,
Non da un ceto privilegiato

e mio nonno, era un contadino
né ben cresciuto, né ben nato!
Mi ha insegnato l’orgoglio del sole
Prima di insegnarmi a leggere,
e la mia casa è come la guardiola di un sorvegliante
fatta di vimini e paglia:
siete soddisfatti del mio stato?
Ho un nome senza titolo!

Ricordate!
Sono un arabo.
E voi avete rubato gli orti dei miei antenati
E la terra che coltivavo
Insieme ai miei figli,
Senza lasciarci nulla
se non queste rocce,
E lo Stato prenderà anche queste,
Come si mormora.

Perciò!
Segnatelo in cima alla vostra prima pagina:
Non odio la gente
Né ho mai abusato di alcuno
ma se divento affamato
La carne dell’usurpatore diverrà il mio cibo.
Prestate attenzione!
Prestate attenzione!
Alla mia collera
Ed alla mia fame!

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[Bolzano] Guerra ai poveri. Il senso del Questore per la legge

Da marzo a Bolzano si è insediato il nuovo Questore Paolo Sartori. Da subito si è contraddistinto per un disinvolto rapporto con i media e con la politica. Un presenzialismo ed una sovraesposizione mediatica in cui non si contano le interviste rilasciate a giornali e media di ogni tipo, gli incontri con politici locali, le strette di mano con personaggi del mondo economico che conta, quello che detiene il potere. Dal Presidente di Confindustria a quello degli albergatori, dal Presidente della Camera di Commercio fino ai principali esponenti politici locali. Se negli anni passati a fatica si ricordano i nomi dei capi della Questura, ora ci troviamo di fronte a un evidente cambio di passo, dal punto di vista della gestione della comunicazione ma non solo, come vedremo.

Pare molti, dagli editorialisti sui giornali a zelanti cittadini preoccupati, siano entusiasti del pugno di ferro esercitato dallo sceriffo Sartori. Fin dai primi giorni è stato evidente come la tanto sbandierata tolleranza zero sia stata fatta pesare nei confronti di chi vive per strada, di chi non ha una casa, di chi è senza documenti, di chi si fuma una canna, di chi lotta e protesta. 

In una delle sue innumerevoli interviste il Questore insiste sulla necessità di aumentare fra le persone la percezione della sicurezza, perchè la gente “vuole vedere i lampeggianti” delle volanti. La percezione della realtà, ça va sans dire, è soggettiva, influenzabile e manipolabile, ed è legata a diversi fattori quali l’età, l’istruzione, la condizione economica, ecc. L’insicurezza, spesso indotta da paure costruite a tavolino, ha fatto la fortuna elettorale di partiti reazionari come Lega e Fratelli d’Italia i quali, fomentando la paura dell’immigrato, del diverso, attraverso i propri canali social distorcono la realtà dettando l’agenda alle forze di polizia e alla politica.

Lo scarto fra realtà e percezione viene quindi colmato con una sequela inesauribile di comunicati ai media locali in cui l’ufficio stampa della Questura fornisce ai media locali notizie con i titoli già pronti.

Da Salto.bz

Dall’arrivo del nuovo Questore i comunicati sono aumentati esponenzialmente e quasi ogni giorno vengono riportate le notizie di lunghi elenchi di misure preventive (fogli di via, avvisi orali, Daspo ecc.) adottate nei confronti di chi vive ai margini della città, dove non arriva la luce delle vetrine dei centri commerciali e l’opulenza del centro storico. Come riporta il giornale online Salto.bz l’ufficio stampa della Questura ha emesso: “52 comunicati stampa nel solo mese di marzo, contro i 19 dei primi due mesi dell’anno e più di tutti i comunicati messi insieme nei quattro mesi precedenti.”

Prima pagina Alto Adige. 8 maggio 2024

“Lavoratori senza tetto”. Dall’Alto Adige di mercoledì 8 maggio 2024

Preso dalla frenesia di firmare espulsioni, fogli di via, avvisi orali, espulsioni e rimpatri, Sartori non si sofferma troppo sulle vite di queste persone. Immaginiamo nella sua testa una certa ansia da prestazione e la necessità di comunicare risultati nel corso delle interviste, costi quel che costi. “Occorre aumentare la percezione della sicurezza” quindi bisogna fare pulizia di marginali e senzatetto, spesso lavoratori che non possono permettersi di affittare una casa o che non trovano nessuno disposto ad affittarla a un arabo oppure a un nero africano. Risultati a buon mercato ed è così che il 12 aprile l’associazione Bozen solidale riporta la notizia che un loro conoscente, O. ha ricevuto un foglio di via da parte del Questore. La sua storia è quella di tanti proletari stranieri che vivono nelle nostre città, invisibili, senza diritti, senza voce, spesso sfruttati e sottopagati:

Ce lo stavamo aspettando e, puntuale come un orologio svizzero, è arrivato il foglio di via da Bolzano per O., a Bolzano dal 2017, lavoratore, come tante persone migranti incagliato da sempre in procedure escludenti per avere uno straccio di documento. O. cerca da sempre di barcamenarsi come può tra lavori precari e spesso sottopagati nel campo della ristorazione e da anni frequenta corsi professionalizzanti a Merano. Non ha una residenza a Bolzano perché, come noto, risulta impossibile trovare una casa; il buco nero è vivere per strada, pagare residenze fittizie, aggrapparsi a qualsiasi cosa pur di avere una vita dignitosa.

Le motivazioni con cui Sartori giustifica il foglio di via sono indicative dell’assoluta arbitrarietà con cui tali misure vengono emesse contro persone spesso non in grado di difendersi legalmente:

“Quale è la colpa di O? Secondo il documento della Questura di Bolzano, “Bivaccare”, “Occupare spazi del parco tenendo un comportamento lesivo del decoro della quiete pubblica (?)”, “consumare alimenti e bevande sul marciapiede adiacente il cantiere WaltherPark” “rappresentando un impedimento alla circolazione pedonale e alla fruizione del bene pubblico”.

Parole generiche, ma qui è evidente che il problema di O. è la sua condizione sociale ed economica, nient’altro. E questa è una storia che conosciamo grazie a un associazione che segue da vicino queste persone ma chissà quante altre se ne potrebbero raccogliere.

Oltre ai vari senzatetto colpiti dalle misure del Questore, anche due compagni che da mesi sono in prima linea nella mobilitazione contro il genocidio del popolo palestinese sono stati raggiunti da un avviso orale; un provvedimento che non implica alcuna limitazione della libertà personale ma che il Questore utilizza per “invitare” soggetti ritenuti pericolosi a mantenere una condotta conforme alla legge. 

Mentre il nostro Governo è corresponsabile di guerre e genocidi, mentre l’industria bellica macina osceni profitti, speculatori immobiliari violentano la nostra città e la corruzione dilaga fra i colletti bianchi, anche a Bolzano la Questura fa ricorso ad un utilizzo spregiudicato delle misure preventive per avere “numeri” consistenti da vendere ed esibire ai media locali.

In questa città non bastano a volte due stipendi per affittare una casa e mettere insieme il pranzo con la cena, i lavoratori muoiono quotidianamente sul posto di lavoro, molti evitano di curarsi per fare la spesa. La solitudine e la depressione dilagano, così come l’abuso di alcool e i suicidi.

Riprendendo la frase attribuita a Maria Antonietta di Francia durante una rivolta popolare per la mancanza di pane “Se non hanno più pane, che mangino brioche” al nuovo corso della Questura cittadina si potrebbe attribuirne un’altra simile: “Se il popolo non ha più pane e case decenti fate vedere loro i fogli di via e gli avvisi orali elargiti agli indesiderabili”.

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