La Corte d´appello di Bolzano condanna Firas Fadel a due anni di carcere per solidarietá

La condanna di Fadel ovvero la criminalizzazione della solidarietá

Il 4 luglio 2023 il Tribunale di Bolzano condannó in primo grado l´operatore sociale Firas Fadel a 3 anni, 6 mesi, 20 giorni di carcere e 180.000 euro di risarcimento danni (per Volontarius e River Equipe, costituite parti civili al processo) per favoreggiamento dell´immigrazione clandestina aggravata dal fine di lucro.

Il 26 settembre scorso la Corte d´appello di Bolzano ha fatto cadere l´aggravante del fine di lucro. Di conseguenza Fadel é stato condannato a due anni di carcere per favoreggiamento dell´immigrazione clandestina e 133.000 euro di multa, come riporta il quotidiano Alto Adige.

Fadel venne arrestato nel 2017 nell´ambito dell´indagine Nockel un´inchiesta internazionale condotta dalla squadra mobile di Bolzano, dalla Bundespolizei tedesca e del Bundeskriminalamt (BK) di Vienna, sotto la supervisione di EUROPOL e coordinata dalle Procure di Berlino, Vienna e Bolzano. Secondo l’accusa Firas sarebbe stato il punto di riferimento di un’associazione criminale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina a scopo di lucro.

Sette anni dopo il castello accusatorio principale, costruito su forzature e distorsioni, é caduto. É rimasta in piedi l´accusa di favoreggiamento dell´immigrazione clandestina ed una multa spropositata.

Alto Adige 27 settembre 2024

Corriere Alto Adige 27 settembre 2024

In sostanza é stato condannato per aver fornito ad alcune famiglie di migranti qualche informazione utile per attraversare la frontiera, senza intascare un soldo.

Va ricordato come il suo arresto, avvenuto nel 2017, si svolse in un contesto politico preciso e molto teso in merito alla questione migratoria. Solo l’anno precedente l’Austria minacciava di costruire un muro contro i profughi che intendevano raggiungere il nord Europa, il confine era militarizzato ed alla stazione di Bolzano i reparti celere dei Carabinieri eseguivano controlli al viso sui passeggeri che salivano sui treni diretti a Monaco.

Quella inflitta a Fadel é una condanna folle nei confronti di un uomo che vedeva con i propri occhi la disperazione di centinaia di persone che passavano ogni giorno per quella stazione e che quindi, anche per la propria esperienza personale (é originario dell´Iraq) conosceva bene quella situazione e il valore che un aiuto, una parola oppure un´informazione possono avere in quelle circostanze.

La solidarietá é sempre piú criminalizzata da inchieste della magistratura che distorcono sistematicamente il senso delle azioni, stravolgendo il significato stesso delle parole. Di decreto sicurezza in decreto sicurezza ogni azione solidale con gli immigrati é stata trasformata in un crimine, in un possibile “favoreggiamento dell´immigrazione clandestina”.

Basti ricordare l´inchiesta della magistratura francese contro chi aiutava i migranti che passavano per la val Roja oppure quella della Procura di Trieste contro i pensionati Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir con la Digos che il 23 febbraio 2021 fece irruzione in casa loro sequestrando loro telefoni, PC e libri contabili dell´associazione Linea d´ombra. La stessa accusa – favoreggiamento dell´immigrazione clandestina – é stata formulata nell´aprile 2022 nei confronti di Andrea Costa e altri attivisti dell´associazione Baobab di Roma perché nell’ottobre 2016 avrebbero aiutato economicamente otto ragazzi sudanesi e un ciadiano ad acquistare dei biglietti del treno in direzione nord.

A differenza di questi ultimi Fadel é stato condannato da un Tribunale. Probabilmente l´isolamento che gli é stato costruito intorno ha contribuito a questa vergognosa condanna di un uomo la cui unica colpa é quella di aver aiutato chi aveva bisogno di aiuto. In sostanza colpevole di avere agito da essere umano. Solidarietá a Firas Fadel.

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Il Questore di Bolzano espelle 8 persone per qualche grammo di “fumo”.

Quante volte sfogliando il giornale ci si ferma a riflettere sul contenuto di ciò che si è appena letto? Da quando i comunicati del questore Sartori sono citati quotidianamente dal giornale Alto Adige, quasi ogni giorno si susseguono notizie relative a misure di prevenzione adottate nei confronti di autori di reati (spesso piccoli furti, taccheggi, ecc.), di militanti politici oppure di decreti di espulsione emanati nei confronti di stranieri, nei confronti dei quali a volte viene disposto l’internamento in un Centro di Permanenza e Rimpatrio (CPR).

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Mit der DDL 1160 bereitet die Regierung Meloni den Polizeistaat vor. Wehren wir uns!

Dem Blog ‘Il Pungolo Rosso’ entnehmen wir diese genaue Analyse des Sicherheitsdekrets DDL 1160, das im Parlament verabschiedet wurde.

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Con il DDL 1160 il Governo Meloni prepara lo Stato di polizia. Difendiamo la libertà.

Riprendiamo dal blog Il pungolo rosso questa accurata analisi del cosiddetto Decreto sicurezza da poco approvato alla Camera. Non ci sono altre definizioni possibili: è l’ennesimo tassello per la costruzione di uno Stato sempre più autoritario. Continue reading

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Cosa sta succedendo a Bolzano? A proposito di repressione del dissenso e guerra ai poveri in cittá. Un´intervista.

Con enorme piacere riceviamo e pubblichiamo questa intervista che restituisce un quadro generale della situazione di repressione del dissenso che si é venuta a creare a Bolzano. 

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[Repressione] Da Berlino azione di solidarietà con i compagni colpiti dalla repressione politica del Questore di Bolzano

Dal sito de.indymedia.org apprendiamo che a Berlino è stata fatta questa azione di solidarietà con i compagni sudtirolesi colpiti dalla repressione politica messa in atto dal Questore Paolo Sartori.

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[Repressione] Il Questore reprime e l’assessore alla cultura italiana Galateo chiede il licenziamento di chi dissente

Il gioco di sponda fra Questura, politici e giornali del gruppo Athesia di Ebner aggiunge una nuova puntata all’ondata di repressione del dissenso e guerra ai poveri che sta investendo chi – in Provincia di Bolzano – si autoorganizza contro guerre, genocidio del popolo palestinese e sfruttamento.
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[Repressione] Messaggi proibiti: il bavaglio digitale del Questore di Bolzano contro il dissenso

Riprendiamo dal blog dello spazio autogestito Santabarbara un testo che aggiorna l’allucinante ondata repressiva imbastita dal Questore di Bolzano contro compagni e compagne che nell’ultimo anno hanno promosso una costante e generosa mobilitazione solidale con il popolo palestinese, contro il genocidio in corso a Gaza e Cisgiordania.
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Tre obiettori dell’esercito israeliano: “Non parteciperemo al genocidio”

Di seguito pubblichiamo la traduzione di un nuovo, prezioso articolo pubblicato sulla rivista online israeliana + 972 che riporta la scelta coraggiosa, lucida e controcorrente di tre giovani antimilitaristi israeliani i quali, di fronte alla possibilità di divenire complici del genocidio del popolo palestinese, hanno scelto il carcere. 

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Come i giganti tecnologici stanno immagazzinando dati di massa per la guerra di Israele

Traduciamo e pubblichiamo un altro prezioso articolo pubblicato dalla rivista online +972 che denuncia le complicità dei giganti della logistica e dell’informatica nella guerra di sterminio in corso a Gaza. Una guerra “digitale” in cui la gestione e l’elaborazione di enormi masse di informazioni è al centro della strategia militare della potenza occupante.

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