[Trentino-A.A] Continua la mobilitazione solidale con lo sciopero di Cospito

Ad un mese dall’inizio dello sciopero della fame a oltranza iniziato da Alfredo Cospito nel carcere di Bancali in Sardegna, continuano a moltiplicarsi in tutta Italia e nel resto d’Europa – ma non solo – azioni, iniziative e manifestazioni solidali.

La scelta di mettere in gioco la propria salute fino alle estreme conseguenze – seguito dagli altri prigionieri anarchici Anna Beniamino, Juan Sorroche e Ivan Alocco – ha imposto il problema del 41bis e della spropositata repressione antianarchica nel dibattito pubblico.

Venti avvocati di varie città italiane hanno sottoscritto un appello (seguiti poi da altre decine di avvocati) contro la pericolosa deriva giustizialista che vede un uso spropositato dell’azione giudiziaria nei confronti dei militanti anarchici. Nel dibattito sono intervenuti anche Luigi Manconi, con un articolo su Repubblica e Massimo Cacciari, con un pezzo su La Stampa. Oltre a ciò, è stata presentata un’interrogazione parlamentare.

Anche a Bolzano negli ultimi giorni ignoti solidali hanno portato il proprio contributo alla lotta di Alfredo contro il regime carcerario 41bis e la repressione. Nella giornata di mercoledì in varie parti della città sono stati appesi striscioni mentre secondo quanto riportato da un quotidiano locale la sede della Rai è stata imbrattata e sui muri adiacenti sono state fatte delle scritte contro il 41bis.

Nel Trentino continua la mobilitazione per rompere il silenzio e l’isolamento intorno alla lotta di Alfredo. A Rovereto e Trento sono stati fatti presidi durante i quali i passanti avevano la possibilità di vedere con i propri occhi la riproduzione di una cella del 41bis e immaginare cosa significhi vivere in tali condizioni.

Riproduzione di una cella 4bis

Riproduzione cella 41bis

Nelle settimane scorse anche la sede della Rai trentina è stata colpita dal lancio di vernice rossa. Fra volantinaggi, presidi e manifestazioni il prossimo appuntamento è lanciato per il 26 novembre, alle ore 16 in piazza d’Arogno (dietro al Duomo). Importante una massiccia partecipazione anche in vista della decisione del Tribunale di sorveglianza che il 1° dicembre deciderà se prolungare il regime di tortura ad Alfredo. 

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