[Guerra] Leonardo entra in un’azienda sudtirolese che produce droni

Dalle pagine dell’Alto Adige e del Dolomiten del 7 giugno apprendiamo che Leonardo – multinazionale italiana leader mondiale dell’industria bellica – ha acquisito il 10% della Start-up sudtirolese Flying Basket (FB), entrando così nel suo Consiglio d’amministrazione. Il 25% è in mano a Cysero, fondo di Venture Capital promosso da AVM Gestioni SGR e a Kilometro Rosso. Il restante 65% è invece ripartito tra fondatori e manager dell’azienda.

Dall’Alto Adige di mercoledì 7 giugno

Cysero, promosso congiuntamente con Kilometro Rosso, parco scientifico e tecnologico di Bergamo, investe in startup e Pmi innovative. Mira a sviluppare un polo italiano di cybersecurity e robotica umanoide.

Riguardo l’operazione commerciale l’Alto Adige scrive: «L’interesse di Leonardo è legato al ruolo che FlyingBasket potrebbe giocare nella futura rete logistica nazionale basata su droni cargo, un settore in costante espansione e che fa leva su un fortissima capacità di innovazione».

L’amministratore delegato Moritz Moroder, ha affermato: «Con l’ingresso di Leonardo si consolida un rapporto già sviluppato negli anni in cui il know-how e il network a disposizione della società ha permesso la crescita di FlyingBasket».

Dando una rapida occhiata al sito Internet si legge come la Mission societaria della Start-up sudtirolese sia diventare leader mondiale dei droni cargo per l’applicazione in situazioni critiche dal punto di vista della sicurezza. I valori alla base dell’attività aziendale sarebbero rappresentati dalla necessità di migliorare il modo in cui beni e materiali vengono trasportati: «Noi crediamo che ci sia il bisogno di concentrarsi sull’efficienza e sulla sostenibilità». Il principale prodotto dell’azienda è il drone FB3, capace di trasportare merci per un carico massimo di 100 kg per attività come la logistica industriale, il trasporto forestale, il montaggio di antenne per le telecomunicazioni e la costruzione di linee elettriche.

Sappiamo bene come il Greenwashing sia ormai d’obbligo per aziende e Start-up che intendano fare affari, magari accattivandosi le simpatie dell’opinione pubblica più liberal. Green economy con Leonardo, azienda leader mondiale nella produzione di armi e sistemi bellici?

Leggiamo con grande preoccupazione l’attività della multinazionale leader nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. Non ci possono essere dubbi sul senso di tale operazione commerciale: come insegna l’occupazione della Palestina da parte di Israele, le guerre statunitensi in Irak e Afghanistan ma ancora di più l’attuale conflitto fra NATO e Russia sul territorio ucraino, l’utilizzo e lo sviluppo di droni rappresenta un settore decisivo nella messa a punto di strategie militari sempre più devastanti. Siano essi utilizzati per azioni militari o per l’implementazione di reti logistiche poco importa: lo stato di guerra in cui ci troviamo spinge il capitale ad intensificare la ricerca intorno a droni e aerei guidati da remoto, strumenti centrali nelle guerre di oggi.

Intorno allo sviluppo di tali tecnologie si gioca una partita importante per il capitale e per le politiche imperialiste di oggi e domani; i movimenti di Leonardo nell’ultimo anno non lasciano spazio a dubbi.  Nel giugno 2022 la controllata statunitense Leonardo DRS e l’azienda israeliana RADA Electronic Industries Ltd. (leader nella fornitura di radar tattici militari e software avanzati) hanno firmato un accordo vincolante di fusione. Secondo il piano degli investitori la neonata società si concentrerà in quattro settori strategici: il rilevamento avanzato, le reti informatiche, la force protection, l’energia elettrica e i sistemi di propulsione, puntando in particolare allo sviluppo e produzione di sistemi di “difesa aerea” a corto raggio per contrastare gli attacchi con droni, missili, artiglierie e mortai, nonché di apparecchiature per la protezione di veicoli da combattimento.

Manifestazione “Disarmiamo Leonardo” a Genova. Leonardo produce e vende missili, siluri, droni, aerei ed elicotteri da combattimento, tecnologie per il controllo dei confini e delle rotte migratorie. Sono di Leonardo le armi con cui l’esercito saudita spara in Yemen, gli elicotteri e gli aerei con cui l’esercito turco bombarda il Rojava. Ecco cosa produce questa eccellenza nazionale. Chi vive di guerra non può farne a meno.

Intervistato dalla testata specializzata Breaking Defense, l’ex vicesegretario Usa ha pure rilevato che la fusione Leonardo DRS-RADA giunge in un momento storico cruciale che non potrà non avere effetti sulla domanda mondiale di sistemi anti-drone e anti-missile. “Il conflitto in Ucraina ha mostrato la vulnerabilità delle forze armate agli attacchi dei velivoli senza pilota e ha evidenziato la necessità di sistemi di protezione moderni ed efficienti”, ha dichiarato William J. Lynn III. “Ciò non sta solo accelerando le richieste degli Stati Uniti di questi sistemi, ma sta anche spingendo i paesi europei, che sono vicini a quest’area di guerra, ad acquistare sempre più numerosi assetti per la difesa delle proprie forze. Oltre all’odierno conflitto in Europa, la lotta al terrorismo e contro le minacce di Cina, Russia ed altri paesi, faranno accrescere la domanda di tecnologie avanzate prodotte dalla Compagnia Combinata”.

Nell’ottobre 2022 i dirigenti di Leonardo DRS (Arlington, Virginia) hanno reso noto che l’unità commerciale dei sistemi terrestri di St. Louis, Missouri, ha stipulato un accordo con la SpearUAV Ltd. di Tel Aviv per sviluppare una versione delle munizioni aeree Viper su scala nanometrica “per andare incontro alle richieste emergenti di molteplici clienti militari statunitensi”.

Si conferma clamorosamente ipocrita la retorica Green utilizzata da aziende come Flying Basket, che non si fanno scrupoli a collaborare ed entrare in società con multinazionali come Leonardo, colonne dell’apparato militare-industriale, che tanti interessi ha affinché la guerra continui a devastare e uccidere in Ucraina e ovunque ci siano profitti da spremere. Dal massacro dei curdi nella Siria del Nord all’occupazione israeliana della Palestina, il sangue di migliaia di proletari è versato anche grazie ai mezzi costruiti da Leonardo.

L’entrata di Leonardo nella Start-up sudtirolese conferma ancora una volta come i responsabili delle guerre che mietono vittime e distruzione inizino il lavoro nelle nostre città. Oltre a banche armate come Unicredit e Intesa San Paolo nella città di Bolzano è presente lo stabilimento Iveco Defence Vehicles. La presenza – per ora minima – di Leonardo all’interno di FB aggiunge un ulteriore tassello ad un’economia che per quanto provi a tingersi di verde, nella realtà continua a mietere distruzione, sfruttamento e morte. Oggi più che mai, in gran parte grazie ai droni.

Per approfondire riguardo le attività di Leonardo alcuni link:

Leonardo si fonde con l’israeliana RADA

La Leonardo DRS punta sulla produzione di droni-kamikaze

La regione Puglia produrrà droni con aziende israeliane

Leonardo prima azienda dell’UE per ricavi da vendita di armi

Leonardo punta tutto sulla guerra?

Riguardo il ruolo dei droni nei conflitti odierni si consiglia la lettura del libro Teoria del drone: principi filosofici del diritto di uccidere di Grégoire Chamayou

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