Venerdì 26 gennaio, dalle ore 17 in piazza Sernesi, di fronte all’Università di Bolzano, circa un centinaio di solidali con il popolo palestinese sono tornati ancora in piazza per denunciare pubblicamente le collaborazioni fra Libera Università di Bolzano e Industria bellica, Iveco in particolare.
In un momento storico in cui la guerra diventa in modo sempre più diffuso lo strumento con cui il capitale vuole imporre i propri interessi ai proletari ed ai popoli più poveri, diviene fondamentale ricordare che il sapere accademico non è neutro, in particolare se viene messo al servizio di industrie che producono armi e mezzi militari. La ricerca scientifica applicata all’industria bellica è direttamente responsabile del disastro in cui la borghesia ci sta facendo precipitare.
Una manifestazione molto partecipata, ricca di interventi – in italiano, tedesco e inglese – che ha suscitato un certo interesse fra gli studenti dell’Università. Si è rilanciato con forza l’importanza di partecipare al corteo contro il genocidio del popolo palestinese che si terrà -nonostante il divieto imposto dal ministro dell’Interno Piantedosi e dalla Questura – a Trento il 27 gennaio e la manifestazione contro le complicità di IVECO e Leonardo con l’ industria bellica israeliana che si terrà il 2 febbraio alle ore 17 di fronte allo stabilimento industriale all’angolo fra via Galvani e via Volta. Alla fine del presidio si è ballato in piazza ai ritmi della Dabkah, ballo popolare palestinese.