[Bolzano] Corteo del 25 aprile contro Guerra, fascismo, sfruttamento.

Martedì 25 aprile, in occasione del 78° anniversario della liberazione dal nazifascismo, un corteo pieno di contenuti e determinato ha attraversato le strade della città di Bolzano. Almeno 300 persone hanno partecipato alla manifestazione, partita intorno alle 11.30 dal parco della stazione. Lo striscione di apertura riportava il titolo del volantino e della stessa manifestazione: “Contro Guerra. Fascismo e sfruttamento: Ora e sempre Resistenza”. Per ribadire che oggi, in tempi di guerra, essere antifascisti non basta: occorre rilanciare la lotta per cambiare radicalmente un sistema economico costruito sullo sfruttamento indiscriminato di uomini e natura, che sta portando l’intera umanità al disastro in cui, come sempre, saranno i poveri a pagare il prezzo più alto.

Le idiozie pronunciate dal Presidente del Senato, il nostalgico del fascismo Ignazio La Russa, hanno occupato pagine di giornali per giorni. Ma poco o nessuno spazio è stato riservato alle proposte di legge che intendono restringere, in modo ben più concreto e strutturale, spazi di libertà e lotta. Il Governo Meloni nei pochi mesi in cui è al potere, oltre ad avere confermato il proprio appoggio acritico alle politiche guerrafondaie degli Stati Uniti, sta portando avanti una violentissima politica di guerra ai poveri e alle parti più deboli della società.

Dopo il cosiddetto “Decreto Rave”, che ha introdotto il carcere da 3 a 6 anni per chi promuove raduni musicali in aree occupate, nuovi provvedimenti repressivi sono stati proposti contro chi promuove occupazioni a scopo abitativo (fino a 9 anni di carcere) e contro gli attivisti ambientalisti di Ultima Generazione, per i quali è stato preparato un disegno di legge ad hoc che prevede “la reclusione da sei mesi a tre anni per chi deturpa o imbratta edifici pubblici o di culto ed edifici sottoposti a tutela come beni culturali”.

Altri provvedimenti a cui sta lavorando il Governo seguono la stessa linea: colpire il dissenso oppure i settori più deboli e marginali della popolazione. Ricordiamo ad esempio la proposta di legge per inasprire le pene carcerarie per i consumatori di droga, quella proposta da 13 senatori per abolire di fatto le pene alternative al carcere oppure la volontà di abolire la protezione speciale per i richiedenti asilo.

Allo stesso tempo il partito di maggioranza al Governo ha formulato una proposta di legge per abrogare il reato di tortura. Insomma, oltre allo stato di guerra permanente in cui viviamo da oltre un anno i motivi per contestare il Governo andando oltre le stupidaggini del Presidente del Senato, sono concreti, reali ma purtroppo da rendere visibili agli occhi della popolazione. 

La partenza del corteo dal parco dela Stazione

Dopo la partenza, il corteo ha percorso via Grappoli, piazza Muncipio, via Portici e via Museo. Durante il tragitto numerosi interventi si sono susseguiti a proposito di repressione, devastazione ambientale e sfruttamento dei lavoratori. Non sono mancati interventi contro la guerra e contro la deriva guerrafondaia in cui la borghesia ci sta trascinando.

 

Il volantino condiviso dall’assemblea e distribuito durante il corteo.

In piazza Municipio e dopo aver attraversato Ponte Talvera la musicista Valentina Soster ha intonato alcuni canti partigiani, accompagnata dai partecipanti. Il corteo è poi finito al Parco Petrarca, presso la festa organizzata dal Comitato LAC, ritornata ad essere dal vivo dopo 3 anni di sospensione a causa del COVID. Il corteo è poi stato seguito da una diretta di Radio Tandem, a completare una giornata che ha visto una grande e intensa partecipazione. 

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