[Bolzano] Aaron Bushnell vive nelle lotte per una Palestina libera

Nei giorni scorsi a Bolzano, alcuni solidali con il popolo palestinese hanno ricordato Aaron Bushnell, il giovane aviere dell’Esercito statunitense che si è immolato di fronte all’ambasciata israeliana a Washington in solidarietà al popolo palestinese. Un gesto che ha avuto una vasta eco in Palestina e che è stato omaggiato anche dalla Resistenza palestinese. Un gesto estremo di amore e rabbia che non ci può lasciare indifferenti e che ci deve spronare a continuare la lotta per una Palestina libera dall’occupazione sionista. Per fermare il genocidio, per fermare la guerra.

Di seguito il testo che ha accompagnato l’azione:

Un piccolo ricordo di amore e rabbia in onore di Aaron Bushnell. La macchina del fango dei media di regime è già all’opera per screditare questa azione di diserzione antimilitarista contro il genocidio del popolo palestinese, ma le parole di Aaron sono state fin troppo chiare.

Domenica pomeriggio, l’aviere in servizio attivo dell’Air Force statunitense Aaron Bushnell si è dato fuoco davanti all’ambasciata israeliana a Washington, per protestare contro la complicità dell’imperialismo statunitense con il genocidio in corso a Gaza.

Mi chiamo Aaron Bushnell, sono un aviere in servizio attivo dell’Aeronautica degli Stati Uniti e non sarò più complice di un genocidio. Sto per compiere un atto di protesta estremo ma, se paragonato a quello che la gente sta vivendo in Palestina per mano dei loro colonizzatori, non è affatto estremo. Questo è ciò che la nostra classe dirigente ha deciso che sia normale”.

Anche mentre le fiamme inghiottono il suo corpo, Bushnell grida: “Palestina libera! Palestina libera!”. Queste sono state le sue ultime parole.

Oltre a questa scena di un giovane nel fiore degli anni che rinuncia a tutto per portare l’attenzione sulle sofferenze del popolo palestinese, il video ha anche catturato il penoso spettacolo di un agente di polizia in borghese o di un addetto alla sicurezza dell’ambasciata che ha puntato una pistola contro l’uomo ormai morente, chiedendogli di “mettersi a terra”.

Condividiamo e riportiamo le ultime preziose parole che Aaron ha pubblicato in rete prima del suo gesto di protesta “A molti di noi piace chiedersi: “Cosa farei se fossi vivo durante la schiavitù? O nel Sud di Jim Crow? O dell’apartheid? Cosa farei se il mio Paese stesse commettendo un genocidio?”. La risposta è che lo state già facendo. Proprio adesso”.

Dal testamento di Aaron Bushnell:

Desidero che i miei resti vengano cremati. Non desidero che le mie ceneri vengano disperse o che i miei resti vengano sepolti, perché il mio corpo non appartiene a nessun posto in questo mondo.

Se arriverà il momento in cui i palestinesi riprenderanno il controllo della loro terra, e se le popolazioni native di quella terra fossero aperte a questa possibilità, mi piacerebbe che le mie ceneri fossero disperse in una Palestina libera”

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