[Bolzano] Presidio contro Start-up Flying Basket e colosso delle armi Leonardo

Venerdì 26 aprile alcune decine di solidali con il popolo palestinese hanno partecipato al presidio di fronte alla Start-Up sudtirolese Flying Basket, in via Fermi, nella zona industriale di Bolzano.

Il presidio, organizzato dall’assemblea solidale con il popolo palestinese di Bolzano, è stata un’occasione per denunciare pubblicamente le complicità di Leonardo nel genocidio in corso a Gaza e di conseguenza l’attività di Flying Basket, azienda che produce droni ufficialmente per uso civile. In un’epoca storica in cui i droni sono un mezzo centrale nelle guerre attualmente in corso dovrebbe essere evidente come il lavoro dell’ambiziosa Start-Up di fatto rappresenti un centro di ricerca che sviluppa tecnologia a doppio uso ovvero utilizzabile anche per scopi militari, a supporto della logistica militare, dell’implementazione di linee di rifornimento, ecc. Non si spiega altrimenti l’interesse del colosso degli armamenti Leonardo, che ha da alcuni mesi acquisito il 10% di Flying Basket.

La collaborazione fra i ricercatori sudtirolesi e Leonardo è iniziata in realtà già da alcuni anni. Già nel dicembre 2021 Flying Basket, in collaborazione con Leonardo e Poste Italiane, ha condotto a Torino prove di consegna di carichi pesanti.

Prove di trasporti “pesanti” a Torino, in collaborazione con Leonardo e Poste italiane

Come emerge da un articolo pubblicato sul settimanale sudtirolese FF, Leonardo ha investito circa un milione di euro nella Start-up e gli stessi fondatori riconoscono che teoricamente un utilizzo militare dei loro droni è possibile, anche se non sono progettati ufficialmente per questo scopo. Evidentemente i due giovani ricercatori Moritz e Matthias Moroder non hanno problemi di coscienza nel collaborare con una multinazionale complice del genocidio del popolo palestinese e nella guerra al popolo curdo da parte di Erdogan, nonché parte attiva nelle guerre combattute in mezzo mondo. Come dicono essi stessi nell’ articolo: “non ci possiamo permettere il lusso di scegliere gli investitori”.

Data l’indubbia intelligenza dei due sudtirolesi, autori fra l’altro di un comunicato stampa in cui tengono a sottolineare come i loro prodotti non siano concepiti per utilizzo militare, essi sanno benissimo che l’investimento di Leonardo in Flying Basket non è legato al trasporto di pacchi postali ma al possibile utilizzo dei droni nelle reti logistiche dell’Esercito oppure ad un utilizzo militare diretto.

Polizia di fronte alla sede della Start-up Flying-Basket, in zona industriale a Bolzano.

Ad ogni modo, seguendo la loro attività appare chiaro come l’interesse militare nello sviluppo di droni cargo sempre più efficienti sia evidente, come dimostrano le esercitazioni fatte nel porto di Taranto con la collaborazione della Marina militare.

Nel momento storico attuale non è accettabile collaborare con aziende come Leonardo, che aumentano i propri profitti con la deriva in corso verso la terza guerra mondiale. Non può essere normale fare affari con chi lucra su guerra, oppressione e disperazione. Le armi che uccidono nei teatri di guerra di tutto il mondo vengono progettate e costruite nei centri di ricerca e nelle industrie occidentali. Il minimo che possiamo fare e denunciare pubblicamente le complicità locali nel business della guerra e del genocidio del popolo palestinese. 

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