[Carcere] Doppia manifestazione per Ambra sabato 10/4 a Bolzano

Se giornali e autorità speravano che la morte di Ambra venisse accolta nel silenzio e nella cinica indifferenza dei più, hanno sbagliato i loro conti. Nella consapevolezza che solo la solidarietà e la mobilitazione dal basso riesce a scalfire il muro di omertà che spesso circonda le strutture carcerarie, per sabato 10 aprile a Bolzano sono state organizzate due manifestazioni per ricordare Ambra, una giovane ragazza di Bolzano morta in circostanze ancora misteriose nel penitenziario di Spini di Gardolo, e per pretendere immediata chiarezza su ciò che le è accaduto all’interno delle mura. Allo stesso tempo un occasione per ricordare le decine di persone che ogni anno si tolgono la vita o che muoiono per mancanza di cure nelle carceri italiane. Per ricordare anche i 13 morti durante le rivolte carcerarie del marzo 2020 e per denunciare le responsabilità delle autorità nella feroce rappresaglia a colpi di pestaggi contro i detenuti che ne è seguita. Perché nessuno muoia più di carcere.

Per chi volesse contribuire economicamente per sostenere la famiglia di Ambra e le spese relative al funerale, segnaliamo la raccolta fondi aperta da alcuni suoi amici, che potete trovare al seguente link .

Riportiamo di seguito testo e volantino di chiamata delle manifestazioni per Ambra a Bolzano:

Sabato 10 Aprile doppia manifestazione.

—15:00 prati del talvera (lato Thainer) presidio in memoria di Ambra, perché di carcere non debba morire più nessunx.

—17:00 saluto solidale con i detenuti, sotto le mura del carcere di Bolzano (lato talvera).

Le due manifestazioni sono state comunicate in questura, per dare la possibilità a tuttx di partecipare, anche a chi risiede fuori provincia.

AMBRA E’ STATA UCCISA DAL CARCERE

Domenica 14 marzo nel carcere di Spini di Gardolo è morta una ragazza di Bolzano di appena 28 anni. Si chiamava Ambra Berti.

Nel comunicare la sua morte ai famigliari le autorità carcerarie hanno parlato di “cause naturali” nonostante la detenuta fosse stata portata da alcune ore in infermeria, quindi teoricamente sotto controllo del personale sanitario.

Nessuno fino ad ora ha spiegato la morte di una donna giovane fisicamente sana, madre di due figli, senza problemi di salute.

Di certo sappiamo come – a causa delle misure prese contro la pandemia – nell’ultimo anno le difficoltà e le sofferenze per le detenute ed i detenuti siano state amplificate dalla mancanza di contatto umano con i propri affetti. A ciò si aggiunge il rifiuto dei magistrati di sorveglianza di concedere ad Ambra, come a molti altri detenuti che avrebbero avuto i requisiti per accedervi, misure di pena alternative alla detenzione.

Sappiamo anche come ogni morte in carcere sia una morte di carcere e come essa sia strutturale all’istituzione carceraria, dove l’abuso del consumo di psicofarmaci, i suicidi, così come i decessi per la mancanza di cure adeguate e controlli medici, siano all’ordine del giorno.

La tragica morte di Ambra è stata del tutto ignorata dai media, complici nel tentativo di far passare in silenzio l’ennesima morte nel carcere di Spini.

Rompiamo l’indifferenza. Non si può morire così.

Pretendiamo di sapere ciò che è successo ad Ambra.

Il silenzio della responsabile sanitaria del carcere di Spini di Gardolo è un silenzio complice e omertoso come quello della direttrice del carcere di Trento e Bolzano, che dopo l’ennesima morte di una persona sotto la sua responsabilità, non ha ancora trovato modo di lasciare alcuna dichiarazione pubblica sull’accaduto.

Rompiamo l’isolamento in cui vorrebbero confinare detenuti e detenute.

This entry was posted in Critica sociale, General, Iniziative and tagged , , , , , . Bookmark the permalink.