[Bolzano] Resoconto manifestazione solidale con il popolo palestinese 14 ottobre

Sabato 14 ottobre una manifestazione solidale con il popolo palestinese ha attraversato le strade del centro storico di Bolzano. Dall’incrocio fra via Museo e via Cassa di Risparmio il corteo ha percorso via Museo, piazza Erbe, via Portici, piazza del Grano e piazza Walther. Fra le 200 e 300 persone hanno partecipato, per esprimere la propria rabbia contro l’ennesimo efferato massacro messo in atto dalle forze di occupazione israeliane nei confronti della popolazione palestinese della Striscia di Gaza.

Numerosa la partecipazione della comunità araba/musulmana locale.

Moltissimi gli interventi, i cartelli, gli striscioni che hanno ricordato le responsabilità israeliane ed occidentali nell’oppressione del popolo palestinese, che adesso il sistema mediatico e politico vorrebbe rovesciare. Una manifestazione carica di rabbia, fondamentale per rompere il clima di mistificazione creato h 24 su televisioni, radio, giornali e social per delegittimare la lotta palestinese.

Dall’estrema destra di Lega e Fratelli d’Italia fino alla “sinistra” del Partito Democratico, dai giornali di estrema destra come Libero, Il Giornale e La Verità fino ai liberali Il Foglio, Repubblica e Corriere della Sera il coro che invoca la punizione collettiva contro il popolo palestinese non ha registrato stonature. La politica e i media hanno costruito un clima da soluzione finale della questione palestinese, terrificante per la violenza e per le menzogne diffuse. Stanno preparando il terreno nelle coscienze per fare accettare alla popolazione occidentale (dopo anni di propaganda islamofoba e guerrafondaia non più particolarmente sensibile alle condizioni di vita dei palestinesi) un crimine di guerra senza precedenti.

Una guerra totale, un’offensiva totale, come hanno affermato i vertici militari israeliani, ripresi dai giornalisti italiani che non hanno mosso ciglio nel riportare termini che fanno tornare la memoria agli anni Trenta. Un genocidio, un crimine di guerra che il Governo suprematista, razzista e fascista israeliano non avrà alcun problema a mettere in atto, davanti a un’opinione pubblica assetata di sangue.

Una propaganda che ancora una volta vorrebbe farci pensare che il massacro programmato a Gaza verrà fatto per difendere la i cosiddetti valori occidentali e le democrazie liberali. Un arsenale retorico già adoperato per sostenere e fomentare la guerra per procura che gli Stati Uniti e la NATO stanno conducendo contro la Russia in Ucraina.

Le migliaia di tonnellate di bombe sganciate su Gaza, le migliaia di morti e feriti, l’assedio totale in cui sono state bloccate le fonti di approvigionamento idrico e il rifornimento di cibo e carburante, le centinaia di migliaia di profughi in un fazzoletto di terra abitato da profughi, annunciano una situazione che presto collasserà. E se il progetto di invasione della Striscia da parte dell’Esercito israeliano si tradurrà in realtà, il vero bagno di sangue dovrà ancora avvenire. Gaza diverrà così un mattatoio in cui i civili verranno massacrati con l’applauso delle democrazie occidentali. L’ennesimo crimine contro i proletari e gli oppressi che soltanto la mobilitazione dal basso in tutto il mondo potrà fermare. 

Una manifestazione di solidarietà verso un popolo vessato e violentato come pochi altri nella storia. Il minimo che si potesse fare per ribadire che le azioni degli oppressi non possono essere messe sullo stesso piano delle azioni degli oppressori e per tenere viva la mobilitazione contro lo stato di emergenza permanente in cui viviamo. La guerra fra NATO e Russia in Ucraina e il rischio che il conflitto in Medio Oriente si allarghi a Libano, Siria ed Iran evidenziano ancora una volta come la mobilitazione antimilitarista contro la NATO e i padroni di casa nostra sia sempre più una questione di vitale importanza.

Di seguito il testo del volantino distribuito durante la manifestazione:

FERMIAMO IL MASSACRO A GAZA – FERMIAMO L’OCCUPAZIONE MILITARE

Gli oppressori e soverchiatori sono responsabili non solo del male che infliggono agli oppressi e ai soverchiati ma anche dell’odio che infondono nei loro cuori.

Alessandro Manzoni

Se non state attenti i media vi faranno odiare gli oppressi e amare gli oppressori

Malcolm X

Per capire la rabbia e l’odio che ha portato i gruppi armati palestinesi a compiere l’operazione militare Diluvio Al-Aqsa, in cui non è stata fatta alcuna distinzione fra obiettivi civili e militari, sarebbe sufficiente ricordare le condizioni di vita imposte alla popolazione di Gaza sin dal 2007, sottoposta a un brutale assedio con regolari bombardamenti israeliani che nel corso degli anni hanno provocato decine di migliaia fra morti, feriti e invalidi. Bisognerebbe conoscere il sistema di apartheid costruito verso i cittadini palestinesi, gli omicidi e le torture dei militanti contro l’occupazione, le decine di migliaia di prigionieri politici, la detenzione amministrativa che consente a Israele di detenere palestinesi senza accuse e processo per anni. Bisognerebbe conoscere le provocazioni e le violenze dei coloni, la disperazione delle migliaia di abitanti di Gaza che hanno perso i propri cari durante i bombardamenti indiscriminati sulla Striscia.

L’occupazione militare continua da decenni con il sostegno delle democrazie occidentali: solo nell’ultimo anno sono centinaia i civili palestinesi uccisi da soldati o coloni in Cisgiordania. In alcuni villaggi della Palestina i coloni – protetti dai soldati – hanno effettuato pogrom contro i palestinesi, uccidendo e bruciando le loro case, come accaduto ad Huwara. Le case palestinesi e interi villaggi vengono sistematicamente demoliti mentre vengono costruiti migliaia di alloggi per coloni ogni anno. Tutto ciò nel silenzio dei mass-media, formidabili nel manipolare e rovesciare orwellianamente la realtà e le responsabilità storiche.

La violenza di Stato israeliana e la sua strutturale oppressione ha prodotto negli anni la crescita di Hamas, organizzazione politica che si è legittimata attraverso la lotta contro l’occupazione militare israeliana e contro la l’Autorità nazionale palestinese, corrotta e senza alcuna credibilità agli occhi dei palestinesi. L’attuale governo israeliano, composto fra gli altri dai suprematisti razzisti e fascisti Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich, ha ignorato ogni richiesta palestinese e calpestato la dignità di un intero popolo con le quotidiane arroganti provocazioni e umiliazioni contro i fedeli musulmani, pestati a sangue dall’Esercito dentro alla Moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme, terzo luogo sacro per l’Islam.

Ogni giorno per anni le politiche dei governi israeliani hanno riempito di odio il cuore di milioni di palestinesi, esploso in un incendio divampato nel massacro indiscriminato in gran parte di civili. Una vendetta per le umiliazioni subite a cui ora il governo israeliano, supportato in modo acritico da tutti i principali giornali e partiti italiani, intende rispondere con una punizione collettiva contro un popolo intero. A causa dei bombardamenti incessanti sono già migliaia i morti palestinesi e centinaia di migliaia gli sfollati. Morti che riempiranno di odio il cuore di milioni di uomini e donne di tutto il mondo, producendo conseguenze prevedibili, in una perversa spirale senza fine.

Anche i media italiani, impegnati da un anno e mezzo a fomentare e giustificare la guerra per procura in Ucraina, stanno preparando il terreno nelle coscienze per giustificare un crimine senza precedenti verso una popolazione che da anni vive in un lager a cielo aperto. Una rappresaglia terrificante, una guerra totale, come ha annunciato il ministro della Difesa Yoan Gallant: “Assedio totale alla Striscia di Gaza: niente cibo, acqua e benzina. Tutto chiuso. Combattiamo contro degli animali umani e agiamo di conseguenza”. Una disumanizzazione che è la premessa necessaria per compiere ogni sterminio senza disturbi di coscienza. All’interno dei territori occupati i coloni armati stanno assaltando i civili palestinesi e contro Gaza (2 milioni di abitanti, di cui la metà minorenne, che vivono in 360 kmq) sono riversate armi chimiche come le bombe al fosforo bianco, come già avvenuto nel 2008 durante il massacro dell’operazione Piombo Fuso.

Nella narrazione emergenziale dei media, già ampiamente collaudata in oltre un anno e mezzo di guerra fra NATO e Russia in Ucraina, il passato è cancellato e distorto, ogni opinione dissonante esclusa e denigrata, così come ogni ragionamento che permetta di trovare soluzioni diverse dalla guerra. Telegiornali e talk show parlano h24 con ospiti che ripetono la versione del potere, senza alcuna voce critica, rendendo impossibile a chi ascolta capire e anche solo immaginare una soluzione alternativa all’ennesimo massacro efferato, accettato e legittimato dai “nostri” giornalisti perchè fatto da alleati dell’Occidente.

Come ogni guerra, anche questa verrà accompagnata da una campagna di disinformazione e propaganda in cui ogni opinione che continua a difendere il diritto dei palestinesi all’autodeterminazione, alla libertà e ad una vita dignitosa verrà accusata di essere filoislamica, filoterrorista, ecc.

Nel coro unanime che invoca il massacro di un popolo continueremo a non dimenticare le responsabilità degli oppressori ed a difendere gli oppressi, i palestinesi. A difendere chi lotta per la propria dignità.

Antimilitariste e antimilitaristi solidali con il popolo palestinese

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