Il prossimo 4 novembre a Bolzano, mentre le istituzioni celebreranno se stesse in un fiume di sterile retorica, gli antimilitaristi e le antimilitariste della città porteranno al centro della giornata la principale questione del nostro tempo: la necessità di lottare per opporsi alla guerra fra Russia e NATO in Ucraina e al genocidio del popolo palestinese della striscia di Gaza, trasformata in un mattatoio dove ogni giorno centinaia di persone vengono dilaniate dagli ordigni sganciati dall’aviazione israeliana, fra gli applausi delle democrazie liberali occidentali e dei principali giornali e partiti, dall’estrema destra alle socialdemocrazie.
Due conflitti apparentemente locali ma che ormai hanno assunto un significato che riguarda gran parte del pianeta e da cui potrebbe esplodere un conflitto mondiale.
Mentre lo scontro fra differenti blocchi di potere moltiplica i conflitti armati nel pianeta, la repressione sul fronte interno è sempre più forte: ogni opinione dissonante dal potere viene calunniata e tacciata di “intelligenza col nemico”. Anche le manifestazioni di piazza in molti casi vengono limitate o addirittura vietate, come successo in Francia, Germania o Inghilterra dove sono state vietate le manifestazioni solidali con il popolo palestinese.
Di fronte alla spaventosa manipolazione dei fatti e della realtà operata dai mass media è più che mai urgente tornare a riempire le piazze e fare controinformazione, scambiarsi opinioni, lottare e ricordare le responsabilità di chi, anche da noi, fa profitti sulle guerre e sul sangue versato.
4 novembre 2023, 10:00 P.ZZA DOMENICANI
MANIFESTAZIONE ANTIMILITARISTA
Il 4 novembre niente da festeggiare!
Non lasciamo in pace chi celebra e promuove la guerra!
Con il genocidio palestinese e il conflitto in Ucraina, i governi ci stanno trascinando verso una nuova guerra mondiale e nucleare.
Solo una vasta mobilitazione dal basso può imporre la pace!
Scendiamo in piazza in solidarietà con la Palestina, contro la propaganda bellica e la normalizzazione della guerra.
Contro l’invio di armi in Ucraina e il sostegno allo Stato d’Israele.
Perché la guerra parte anche da qui, dalle piazze militarizzate, dalle aziende come Iveco Defence Vehicles di Bolzano e dalle esercitazioni militari sulle nostre montagne.
Perché a pagare i costi delle politiche guerrafondaie sono sempre i proletari, le lavoratrici e i lavoratori, e i territori devastati e saccheggiati delle loro risorse.
Perché mentre sale la spesa militare si taglia quella sanitaria, scolastica e sociale.
Manifestiamo il nostro NO alle guerre degli Stati e dei padroni!
Solidarietà internazionalista con tuttx disertorx di ogni fronte.