CARICHE DELLA POLIZIA A BOLZANO SULLA MANIFESTAZIONE CONTRO IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE.

Riportiamo di seguito un breve resoconto di ciò che è accaduto sabato 23 dicembre a Bolzano, durante un presidio contro il genocidio del popolo palestinese, l’ottava manifestazione nelle ultime otto settimane che rompe il silenzio di fronte alle politiche genocide del governo israeliano e dei suoi complici.

Oltre 22 mila morti accertati, diverse altre migliaia di dispersi e la distruzione totale della vita di oltre due milioni di persone. Crimini di guerra che vengono giustificati e legittimati ogni giorno dalla borghesia occidentale e con i media italiani che seguono la linea dettata dall’esercito israeliano. Ogni dissenso è criminalizzato fino alle estreme conseguenze viste anche a Bolzano.

Massima solidarietà ai compagni, alle compagne, ai solidali colpiti dalla violenza poliziesca. 

“Senza cadere dalle nuvole e oltre ogni vittimismo, di seguito riportiamo solamente i fatti accaduti ieri (sabato 23 gennaio) davanti alla stazione.

Dopo un paio di interventi al megafono, volti ad informare i passanti di ciò che sta accadendo in questi giorni a Gaza, alcune persone presenti alla manifestazione hanno provato a muoversi in corteo, ma la risposta poliziesca è stata immediata e violenta: caschi , scudi, manganelli e una timida carica fuori dal mercatino di natale nel tentativo di farci scendere tutto lo spirito natalizio.

La polizia ha proposto in seguito di farci partire in corteo, ma alla condizione di dirigerci dove loro avrebbero deciso .

No grazie…

Evidentemente davamo più fastidio li , dove centinaia di turisti continuavano a passare trovandosi davanti agli occhi questa surreale cartolina di benvenuto nella città di Bolzano a ridosso del mercatino di natale. Cori , bandiere e il grande striscione ripetutamente bloccato dalla polizia che riportava le seguenti parole: “Da Betlemme a Bolzano il Natale è annullato”.

Tutto ciò , accerchiato da un cordone di celere.

In conclusione, se lo stato italiano è direttamente alleato al governo di Israele e la polizia è il braccio armato dello stato, che di fatto reprime le classi subalterne, allora possiamo dire che ieri hanno fatto bene il loro lavoro, a costo di rendersi complici di un genocidio. Anche oggi le forze dell’ordine hanno salvato il Natale penserete voi, ma mentre la polizia era intenta a bloccare le persone che manifestavano, un gruppo di compagne ha posizionato simbolicamente nel presepe in piazza Walther una piccola salma di un bambino palestinese al posto di Gesù.

Starà a noi ora essere creativi e creative, nel pensiero e nell’azione per continuare questo percorso di lotta e solidarietà. Presto seguiranno altre assemblee pubbliche ed altre piazze .

Restiamo in contatto, teniamoci stretti e strette per non sprofondare nell’apatia di questi giorni festosi con un genocidio in diretta mondiale di sottofondo.

Di seguito il testo del volantino distribuito durante la manifestazione:

IL NATALE è ANNULLATO

FERMIAMO IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE

Se dovessi morire, tu devi vivere/ per raccontare / la mia storia / per vendere le mie cose / per comprare un pò di carta /e qualche filo, per farne un aquilone/ (fallo bianco con una lunga coda)/ cosicché un bambino, da qualche parte a Gaza, guardando il cielo/ negli occhi/ in attesa di suo padre che/ se ne andò in una fiamma/ senza dare l’addio a nessuno/ nemmeno alla sua stessa carne/ nemmeno a se stesso/ veda l’aquilone, il mio aquilone che tu hai fatto, volare là sopra/ e pensi per un momento/ che un angelo sia lì a riportare amore. Se dovessi morire, fa che porti speranza/ fa che sia un racconto!

Refaat Alareer, insegnante e poeta palestinese di Gaza, assassinato dalle bombe israeliane nel dicembre 2023

Da due mesi e mezzo la scientifica distruzione della Striscia di Gaza procede con l’appoggio incondizionato di tutte le democrazie occidentali e di tutti i principali partiti politici, dall’estrema destra alla socialdemocrazia. Lo sterminio pianificato di un intero popolo si sta normalizzando grazie alla propaganda dei gruppi editoriali che dettano l’agenda politica del Paese, sempre in prima linea nel giustificare e legittimare i crimini di guerra delle forze di occupazione israeliane e in generale di tutte le politiche guerrafondaie che negli ultimi due anni hanno distrutto l’Ucraina.

A Betlemme, nei territori occupati palestinesi, ogni celebrazione ufficiale, ogni albero di Natale e relativo addobbo, è stata cancellata in solidarietà con la popolazione di Gaza. Un gesto simbolico che vuole ribadire come non sia possibile andare avanti come se nulla fosse. Non possiamo accettare la normalizzazione dello sterminio e l’ignobile propaganda che lo giustifica e legittima. Mentre nella città di Bolzano decine di migliaia di turisti riempiono i ristoranti e affollano le bancarelle del mercatino, nella Striscia di Gaza sta avvenendo un genocidio in diretta televisiva in cui milioni di persone vengono sistematicamente bombardate attraverso il sistema di intelligenza artificiale Gospel, il quale genera obiettivi da colpire senza alcun riguardo per i civili, ridotti a umanità di scarto. Non può essere normale, non ci possiamo abituare all’orrore.

Dal 7 ottobre incessanti bombardamenti e incursioni militari terrestri hanno raso al suolo gran parte della Striscia di Gaza. Si stimano oltre 25.000 civili uccisi o dispersi e almeno 50.000 feriti. Il 70% di essi sono donne e bambini. Due milioni di gazawi sono sfollati (l’80% della popolazione) e ammassati in campi profughi nel sud della Striscia in condizioni che l’ONU ha definito apocalittiche, di orrore totale. I soldati sparano deliberatamente ai civili: vengono colpiti ospedali, ambulanze, scuole, chiese, moschee. Migliaia di palestinesi sono stati arrestati e torturati; fra essi numerosi sono morti durante la detenzione in seguito alle torture subite. In Cisgiordania le violenze di soldati e coloni hanno ucciso oltre 300 palestinesi.

Nel dibattito pubblico israeliano è caduta ogni inibizione e molti ministri e deputati non esitano a pronunciare pubblicamente frasi e retoriche che invocano apertamente il genocidio. Il ministro della difesa Gallant ha definito i palestinesi animali mentre il Presidente Herzog ha affermato come a Gaza non esistano innocenti. Altri deputati israeliani dell’estrema destra messianica hanno invocato l’utilizzo della bomba atomica oppure la volontà di bruciare Gaza, facendola diventare come Dresda nella seconda guerra mondiale. Il sindaco di un comune israeliano si è spinto ad affermare la necessità di far diventare Gaza come Auschwitz. Avi Dichter, deputato del partito Likud ha detto: «a Gaza stiamo attuando una nuova Nakba». Netanyahu, completamente ubriaco di follia omicida, nel mettere in pratica le generali intenzioni genocide ha parlato di guerra fra il bene e il male, di luce contro l’oscurità, citando un passaggio della Bibbia in cui si legittima lo sterminio di donne, bambini, lattanti, animali e di tutto ciò che il “nemico” possiede. Mai come nei massacri di Gaza la corrispondenza fra parole e fatti, fra retorica di Stato e decisioni politiche, è chiara e immediata.

Lì dove non arrivano a uccidere le bombe o i proiettili delle forze di occupazione, arrivano la fame e le malattie che si stanno diffondendo rapidamente a causa delle disastrose condizioni igienico-sanitarie esistenti.

Mentre le democrazie occidentali sostengono i crimini di guerra israeliani e non muovono un dito per fermare la guerra totale contro i palestinesi, da pochi giorni gli Stati Uniti hanno formato la coalizione militare Prosperity Guardian – a cui prende parte anche l’Italia – per contrastare gli Houthi che dallo Yemen stanno attaccando i mercantili diretti ai porti israeliani. Ciò conferma per l’ennesima volta come, per chi ci governa, il commercio e gli interessi del capitale abbiano un valore superiore alle vite di milioni di uomini, donne e soprattutto bambini, rinchiusi in una prigione a cielo aperto e sottoposti a ogni tipo di violenza.

Organizziamoci per denunciare chi, anche in Italia, anche a Bolzano, fa affari sull’oppressione dei palestinesi. Organizziamoci contro le politiche guerrafondaie del Governo italiano che, dal sostegno alle guerre NATO in Ucraina alle complicità politiche nel genocidio del popolo palestinese, stanno facendo sprofondare l’umanità in un abisso da cui solo la mobilitazione popolare dal basso ci potrà fare risalire.

PER L’IMMEDIATO CESSATE IL FUOCO!

PER LA FINE DELL’OCCUPAZIONE MILITARE DELLA PALESTINA!

CONTRO OGNI COLLABORAZIONE MILITARE FRA ITALIA E ISRAELE!

Antimilitaristi solidali con il popolo palestinese

Per contatti: Santabarbarabz@canaglie.net

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